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L’esplosione del contagio da coronavirus in Italia ha già prodotto i primi fenomeni di razzismo. Almeno due gli episodi incresciosi che sono stati documentati a danno degli italiani. Uno a Barcellona; l’altro alle Mauritius.

Barcellona: esclusi dalla lezione di nuoto

Un gruppo di bambini tra i 4 e i 10 anni della scuola italiana di Barcellona è stato escluso dalla lezione di nuoto del lunedì che si tiene nella piscina comunale. Motivi precauzionali, hanno riferito ai genitori. A nulla sono valse le proteste delle mamme. I piccoli hanno dovuto fare rientro a casa e subire così questa vera e propria emarginazione razziale.

Mauritius, turisti tornano a casa

Non è andata meglio per un gruppo di italiani, circa 40, che provenivano da Lombardia e Veneto ed erano diretti alle Mauritius per una vacanza. Una volta atterrati, per volontà delle autorità locali, ai 40 passeggeri è stata data la scelta tra sbarcare per sottoporsi a un periodo di quarantena in due ospedali della capitale Port Louis oppure rientrare subito in Italia. Tutti hanno scelto il rientro, nonostante non manifestassero alcuni sintomo influenzale.

“Chiederemo un risarcimento. Siamo partiti da Malpensa e nessuno ci ha controllato, neanche qui a Roma siamo stati controllati. A Mauritius potevano farci scendere tutti, abbiamo respirato la stessa aria, quindi siamo tutti infetti o tutti in salute. Noi italiani siamo stati trattati da profughi, uno schifo”, spiega all’Agi Tamara, mamma di due adolescenti. C’è anche chi attacca direttamente Alitalia. “Non ci hanno dato neanche l’acqua sull’aereo. Niente assistenza, uno schifo. Alitalia con me, con la mia famiglia, ha chiuso”, afferma Ilde, torinese, che “vuole solo lasciarsi tutto alle spalle”.

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