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Si estendono i controlli sul reddito di cittadinanza. I percettori del sussidio finiscono sotto la lente di ingrandimento non solo dell’INPS ma anche dei comuni. L’obiettivo degli enti locali è quello di accertare la presenza di eventuali inadempienze o irregolarità.

Reddito di cittadinanza, controlli dei Comuni su ISEE, conti concorrenti e residenza

Due le verifiche che potranno effettuare i comuni. Quelli ordinari, relativi a residenza e soggiorno; e quelli straordinari, su dichiarazioni ISEE 2020 e conti correnti. Per la verifica della residenza, ogni Comune dovrà inserire sulla piattaforma Gepi i tempi delle iscrizioni negli elenchi anagrafici e il Comune di provenienza dei nominativi per i quali sono stati effettuati i controlli. Le informazioni poi saranno trasmesse al Comune precedente che le inserirà a sua volta.

Come nasce il ruolo dei Comuni

Questo nuovo ruolo di controllo da parte dei Comuni è il frutto di un patto nella conferenza Stato-Regioni diramato dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali. Le amministrazioni locali si concentreranno principalmente su due requisiti, l’Isee e la residenza. A ogni comune smetterà il ruolo di procedere ai controlli su almeno il 5% delle famiglie che hanno ricevuto il sussidio. Sarà pertanto una verifica a campione. Il termine per presentare i risultati è il mese di ottobre attraverso la piattaforma informatica GePi (Piattaforma per la gestione dei Patti per l’inclusione sociale).

Reddito di febbraio

Intanto l’INPS ha ufficializzato la data di caricamento della mensilità di febbraio. L’ente nazionale erogherà il sussidio il 27 febbraio per tutti quelli che hanno presentato l’ISEE aggiornato entro il 31 gennaio 2020. Per gli altri, invece, l’erogazione potrà tardare di diversi mesi in attesa degli adempimenti richiesti dalla legge.

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