Gabriela Martinelli e Lula portano sul palco dell’Ariston il dramma di Taranto. Le due cantanti legate alla Puglia e alla sua storia raccontano un episodio legato all’Ex Ilva di Taranto.

Gabriella Martinelli, classe 1986 e Lula classe 1995 per la prima volta infatti calcano insieme il palco dell’Ariston. Il festival di Sanremo giunto alla sua settantesima edizione e condotto da Amadeus si offre quindi da sfondo ad una tematica importante.

Significato  canzone”Il Gigante d’Acciaio”

La canzone di Gabriella Martinelli e Lula parla del Gigante d’Acciaio, ovvero dell’ex Ilva di Taranto e di tutti i sacrifici di chi ha vissuto e convive con l’incubo dell’Ilva. Una canzone dal forte carattere sociale e dalle note progressive. La vita si spezza nelle mani del gigante, in riferimento ai tanti morti dell’Ilva e in generale a tutti i lavoratori che purtroppo ogni anno muoiono sui posti di lavoro. Un testo impegnativo che merita di essere ascoltato e riletto con attenzione

Testo de ” Il Gigante d’Acciaio” :

Mi piace la mia città
e questo è il mio quartiere tutto rosso
gli alberi, le facciate delle case
quello che però non capisco
e che mi fa arrabbiare è che quando c’è vento
non posso uscire a giocare

Si chiudono le finestre
chiudono anche le scuole
c’è una puzza pazzesca e non si può respirare
quando c’è vento nel mio quartiere
non si può giocare

Mio padre lavora in un posto grandissimo
lui lo chiama il gigante d’acciaio
con grandi camini che fumano sul mare
e gli ho sentito dire
che dà lavoro a diecimila persone
eppure papà da lì se ne vuole andare
dice sempre: “non possiamo scegliere se vivere o lavorare
non possiamo scegliere se vivere o lavorare
se scappare o morire”

Non ci sarà
un’altra volta, un’altra volta
non ci sarà
un’altra volta, un’altra volta ancora

Papà stava bene, s’è fatto una casa
ha sposato due figlie e mo’ resto io
con dieci anni d’amianto e molte rughe
ha lasciato l’inferno per darlo a me

Ero troppo giovane per capire
e ho provato a scappare
ma mi mancava il mare
mi mancava il mare
mi mancava mia nonna
e il sentirmi dire
Ué guagliò vid ca’ qua so tutt cos buene

Non ci sarà
un’altra volta, un’altra volta
non ci sarà
un’altra volta, un’altra volta ancora
chi ci darà una risposta

Macchiami il cuore con un pugno dentro al petto
cambia il finale di una storia che ho già letto
tutti lo sanno ma nessuno parla
tanto funziona così
spesso mi dicono “vattene da qui”
ma signori io ho famiglia
e davanti un muro, sulle spalle un mutuo
son già marcio dentro
ormai fa lo stesso
non lo disco spesso
ti confesso non ho più un futuro

Non ci sarà
non ci sarà un’altra volta, un’altra volta no, un’altra volta no
chi ci darà una risposta signori
non ci sarà
sarà diverso stavolta un’altra volta
non ci sarà un’altra volta, un’altra volta ancora

Timbro ai tornelli della portineria
sono le sette di una sera qualunque
ma il vento è forte, sempre più forte
spezza la vita e le speranze restano chiuse
nelle mani del gigante

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