giovanni galluccio

Nola. Ieri i carabinieri della compagnia di Nola, insieme con il Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Tale ordinanza è stata emessa nei confronti di Vincenzo Mercogliano responsabile del concorso in omicidio, di Giovanni Galluccio avvenuto a Tufino il 23 settembre 2005, aggravato dalla finalità camorristica.

Sono serviti ben 14 anni per giungere a tale conclusione, ma ciò che ha dato una svolta alle indagini, sono state le testimonianze dei collaboratori di giustizia Marcello e Ciro Di Domenico, esponenti dell’omonimo clan, che allora operava appunto nei comuni di Tufino, Cicciano, Nola, Cimitile ed altri comuni limitrofi. Analizzando le testimonianze, e integrandole con le indagini, è emerso che il vero bersaglio di quel raid, non fosse Giovanni Galluccio, bensì un altro soggetto, che utilizzava un’automobile molto simile a quella del Galluccio.

Inoltre, è emerso che quell’omicidio, sarebbe servito a rafforzare la presenza del clan sul territorio nolano e a soddisfare le richieste di clan vicini se non addirittura legati al clan Di Domenico.

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