mamma raffaele perinelli ucciso a miano intervista

Ricostruisce i drammatici momenti vissuti da Raffaele prima di morire Lina, la mamma del 21enne ucciso a Miano. “Il killer si chiama Alfredo Galasso – dice la donna ai nostri microfoni – abita in un palazzo di fronte a noi, a Secondigliano. Ha visto crescere mio figlio, ha 31 anni. Per una settimana ha tenuto il coltello con sé. Ieri, all’esterno del centro scommesse Snai, ha aspettato che Raffaele passasse in sella al suo scooter. L’ha chiamato ‘scemo’ per provocarlo e ben sapendo che mio figlio si sarebbe fermato per reagire all’insulto. A quel punto ha estratto il coltello e con un solo colpo l’ha ucciso”.

Lei ne è convinta: “E’ stato tutto studiato, altrimenti avrebbe usato un coltello piccolo. Ha aspettato sette giorni, perché mio figlio non usciva da una settimana. E’ andato dal barbiere e quando ha incrociato il suo killer, è stato avvicinato”. Poi un appello all’avvocato: “Non difendere quest’animale. Galasso ha premeditato l’omicidio”. Infine il ricordo del figlio: “Come possono testimoniare tutti, quelli dell’Università, i ragazzi del rione, mio figlio non è stato mai sorpreso con una pistola, mai sottoposto a un fermo, mai una rissa. Era un angelo”, dice con le lacrime agli occhi. “Gli ho insegnato a lavorare. Era un ragazzo pulito che ho cresciuto da solo. Il giudice che giudicherà Galasso non deve avere nessuna pietà”.

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