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Lutto a Marsala il giorno del primo maggio. Giorgio Coppola, un bimbo di due anni (che avrebbe compiuto il prossimo 16 maggio) è morto strangolato dalla cinghia della borsa della madre, appesa a una sedia. Sotto choc l’intera comunità del trapanese.

Secondo quanto ricostruito dagli stessi familiari, il piccolo stava giocando quando è sfuggito per alcuni minuti agli occhi dei genitori: avrebbe preso a giocherellare con la borsa della madre e si sarebbe stretto involontariamente la cinghia della borsetta al collo.

Il primo ad accorgersi della tragedia che si stava consumando è stato il padre, che l’ha visto cianotico e privo di sensi, appeso alla cinghia della borsa nel tardo pomeriggio di ieri. Urla e disperazione per liberarlo, poi l’immediata corsa all’ospedale “Paolo Borsellino”, ma per il piccolo Giorgio non c’era più niente da fare. Quando è giunto al pronto soccorso, era già morto.

Al nosocomio sono poi giunte le forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini per risalire all’eventuale responsabilità dei parenti. “Sulla morte per strangolamento ci sono pochi dubbi” raccontano i medici. E’ anche per questo che non verrà fatta autopsia sul cadavere del bambino. Perchè se qualche dubbio possono avere gli investigatori sull’esatta dinamica dell’incidente, poche perplessità hanno i medici sulle cause delle morte. “Non è necessario fare alcun accertamento, il bambino aveva evidenti nel collo i segni del soffocamento della cinghia”.

La notizia del decesso del piccolo Giorgio Coppola ha fatto rapidamente il giro della città di Marsala. Tanti i messaggi di cordoglio pubblicati da conoscenti o semplici cittadini. “Che il piccolo angioletto possa dare ai suoi genitori la forza di sopportare il dolore atroce della sua prematura dipartita. Riposa in pace, piccolo”, scrive Vincenzo.

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