processo scissionisti clan mallardo

Arrivano le richieste di condanna per il clan delle palazzine, il gruppo ritenuto la scissione del clan Mallardo. Stamani si è tenuta infatti la requisitoria del pm della DDA di Napoli, Ilaria Sasso Dal Verme. Nell’ultima udienza gli imputati avevano chiesto tutti il rito abbreviato. Le richieste degli inquirenti ammontano a circa 115 anni di carcere per le accuse di associazione di tipo mafioso ed estorsione.

Due in casi in esame accertati mentre per altri quattro, per mancanza di prove e riscontri, cadono le accuse. Le pene più alte sono state chieste per presunti capi e promotri: 12 anni per Aniello Di Biase, figlio del ras scomparso Michele detto Paparella, e Gennaro Catuogno alias ‘o Scoiattolo. Per i gregari invece richieste meno pesanti. Per Francesco Di Nardo, Nicola Ciccarelli, Salvatore Pugliese, Michele De Simone detot Gennaro ‘e Marano e Giuseppe D’Alterio detto Piripicci, 8 anni. Nove anni invece per Crescenzo Panico e Domenico Smarrazzo, per Silvano Ciccarelli sono stati chiesti 7 anni e 6 mesi, sei anni per Raffaele De Simone, Antonio Guarino 5 anni Vincenzo Micillo 6 anni e 8 mesi, 4 anni per le due figlie di Michele De Simone, Carmela  e Antonella.

Insomma pene di non poco conto per la fazione scissionista che solo qualche giorno fa ha ricevuto un altro duro colpo con l’esecuzione di una nuova ordinanza cautelare eseguita dai carabinieri di Castello di Cisterna. L’ultima operazione riguardava però lo spaccio di droga che il gruppo delle palazzine voleva far nascere in città. Il Comune di Giugliano non ha fatto in tempo a costituirsi parte civile, nonostante l’annuncio del sindaco in consiglio comunale. 

 

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