Giugliano. Nuovo colpo all’ala scissionista del clan Mallardo. I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza nei confronti di 8 persone del gruppo delle palazzine. L’operazione è stata denominata “Metamorfosis”, proprio ad indicare le nuove dinamiche nella criminalità organizzata giuglianese. Domenico Chiariello (nipote del ras Biagio Micillo) e Francesco Di Nardo avrebbero avuto il compito di riscutuore le somme di denaro dai singoli acquirenti. Davide Barbato di individuare gli acquirenti e gestire i rapporti con essi. Crescenzo Panico, detto Pippone o Gioggione, sarebbe stato individuato come gestore della cassa dell’organizzazione. Tante le conversazioni catturate all’interno della Fiat Panda di Chiariello che hanno permesso agli inquirenti di ricostruire buona parte del giro d’affari e delle forniture ai pusher.

Giuseppe Mele detto Pinuccio è ritenuto uno dei promotori del gruppo dedito allo spaccio: Michele Di Biase avrebbe consegnato a lui ed al figlio Nello la somma di 100mila euro per avviare l’attività. Anche Ernesto Cuciniello sarebbe stato impegnato nella distribuzione ma pure nella vendita della sostanza stupefacente. Le tensioni sono partite dopo la scarcerazione del capoclan Francesco Mallardo, che aveva imposto il divieto fissando una data precisa: 30 aprile 2014. Il gruppo avrebbe però continuato a sperare di portare avanti il business, pur spostandosi nei territori limitrofi come Aversa e Melito per evitare lo scontro. 

Il business consisteva principalmente nella vendita di hashish e marijuana (amnesia) ma anche cocaina. C’erano diversi pusher dal centro alla fascia costiera che si rifornivano da quelli delle “palazzine”. Non piazze di spaccio, quindi, ma una fitta rete di venditori. Un sistema che funziona e che non poteva essere fermato nonostante l’ordine del capoclan. Troppi i soldi in ballo.

In una primissima fase a sostenere il gruppo ci sarebbe stato anche Francesco Napolitano, uno dei vertici della “vecchia guardia” dei Carlantonio. Secondo il pentito Giuliano Pirozzi, il cambiamento delle dinamiche nella mala giuglianese sarebbe partito dopo la batosta dell’operazione Lilium. Micillo alias ‘o chiacchierone, dopo l’ordine del capoclan, effettuò anche alcuni tentativi dal carcere per far sospendere immediatamente la vendita di droga a Giugliano.

L’ordine era arrivato ai vertici del nuovo gruppo, Michele Di Biase “Paparella” e Gennaro Catuogno “‘o Scoiattolo”. Mele avrebbe ricevuto anche la visita di un esponente di spicco della storica cosca, ritenuto il reggente con Ciccio Mallardo lontano del territorio, che lamentava la presenza degli spacciatori in città. Il gruppo ha poi ricevuto vari agguati a partire dalla scomparsa di Paparella. Poi nel mirino sono finiti anche Nellino (due volte) e Catuogno.

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