arresti per esorcismo su ragazzina

Esorcismo sulla bambina a Casapesesnna, arriva la svolta dopo l’intervento de Le Iene: arrestati i genitori della quattordicenne, Tramontano Cesare e Carangelo Lorenza entrambi di Maddaloni, il prete don Michele Barone (subito sospeso dalla Diocesi di Aversa) ed il poliziotto Luigi Schettino che avrebbe provato – secondo quanto raccontato dalla trasmissione mediaset – a convincere la sorella della ragazzina a ritirare la denuncia. Il parroco sospeso è finito in carcere mentre gli altri ai domiciliari.

La polizia ha eseguito questo pomeriggio le misure dopo l’indagine dei pm Alessandro Di Vico e Daniela Pannone, coordinati dall’aggiunto Alessandro Milita, della procura di Santa Maria Capua Vetere, diretta da Maria Antonietta Troncone. Sono accusati a vario titolo di violenza sessuale, maltrattamenti e lesioni ai danni di tre ragazze. Non solo la 14enne dunque era finita al centro degli abusi spacciati per esorcismo, ma ci sono anche altre due vittime. Don Michele Barone, agendo senza l’autorizzazione del Vescovo diocesano e, dunque, in totale spregio delle regole e delle prescrizioni dell’organizzazione clericale, ha perpetrato – spiegano gli investigatori – su numerose donne – tra le quali la minore T.A. e la giovane C.R. – medievali e brutali riti esorcisti, le cui modalità esecutive hanno concretizzato la realizzazione delle fattispecie incriminatrici della violenza sessuale aggravata e dei maltrattamenti in famiglia. In particolare, il Barone, ingenerando nelle giovani donne la convinzione di essere possedute dal demonio, ha carpito la loro buona fede e le ha sottoposte a trattamenti disumani e profondamente lesivi della loro integrità fisiopsichica, nonché della loro dignità.

Infatti, nel corso di “quotidiani” riti di liberazione e purificazione dell’anima, sia T.A., sia C.R, nonché, numerose altre vittime, sono state violentemente percosse, brutalmente ingiuriate, costantemente minacciate e costrette a subire, contro la loro volontà, atti sessuali, consistiti in palpeggiamenti in zone erogene, nella sottoposizione forzata a denudazione e nella aberrante prassi di dormire, nude, insieme al prete e alla sua amante. La ragazza era stata costretta sospendere i trattamenti farmacologici cui erano in precedenza sottoposte per gravi patologie da cui erano affette e, addirittura, sempre a seguito di dictat del prelato, hanno sospeso la normale alimentazione e si sono nutrite, per mesi, con flebo di glucosio e latte e biscotti.

Le attività investigative hanno consentito, altresì, di accertare la perpetrazione di ulteriori ipotesi di violenza sessuale aggravata, perpetrate da don Michele Barone – rendono noto gli investigatori della Procura di sammaritana – ai danni di S.F., la quale, sempre in virtù di una profonda manipolazione psicologica subita a seguito dell’interlocuzione col sacerdote e in evidente condizione di inferiorità fisica e psicologica rispetto allo stesso, è stata costretta, in più circostanze, a compiere e a subire atti sessuali, con la minaccia che, nell’ipotesi di rifiuto, sarebbe stata certamente “punita” dalla Madonna, da San Michele e da altri Angeli e Santi.

Le ordinanze cautelari hanno, altresì, riguardato, Tramontano Cesare e Carangelo Lorenza, genitori della minore T.A., i quali hanno partecipato a numerosi episodi di maltrattamento, contribuendo consapevolmente e volontariamente alla realizzazione dei feroci soprusi ai danni della figlia. Il padre, infine, in concorso con il dirigente della Polizia di Stato Schettino Luigi – anch’egli sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari – ha cercato, insieme Barone, di costringere la sorella di T.A. a ritirare l’esposto presentato presso il commissariato di Chiaiano e volto a denunciare le gravissime condotte perpetrate ai danni della minore.

Schettino, adepto della setta riconducibile a don Michele Barone, è stato ritenuto responsabile, in concorso, anche dei maltrattamenti subiti da T.A., non avendo impedito il protrarsi della condotta criminosa, pur avendone piena contezza e avendo l’obbligo giuridico di impedire l’ulteriore protrazione dell’evento criminale. Le indagini, sono state condotte attraverso l’escussione di numerose persone informate sui fatti, l’acquisizione di documentazione sanitaria, la realizzazione e l’acquisizione di videofilmati — anche oggetto di servizi di trasmissioni televisive — e intercettazioni telefoniche e ambientali.

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