Arrestato il boss latitante di Sant’Antimo Filippo Ronga, ritenuto affiliato al clan Ranucci ed in fuga dal 2013. La cattura è avvenuta intorno alle ore 21 di questa sera a Formia, sul litorale laziale, da parte dei carabinieri della compagnia di Giugliano guidati dal capitano Antonio De Lise.

Ricercato dall’aprile 2013, poiché colpito da un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Avellino per una pena da espiare di 4 anni di reclusione per rapina e da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il medesimo reato. Nella circostanza, Ronga veniva intercettato in Piazza Sant’Erasmo a Formia, mentre si spostava a piedi accompagnato da un uomo e da una donna.
Fermati dai militari, che da tempo erano sulle sue tracce, il latitante opponeva immediatamente una forte resistenza da cui scaturiva una colluttazione. In tale frangente, Ronga estraeva una pistola semiautomatica calibro 9×21 marca Tanfoglio, poi risultata con matricola abrasa, carica e con il colpo in canna, puntandola contro un militare. Un altro Carabiniere, quindi, vista la situazione di imminente e grave pericolo, esplodeva tre colpi con l’arma d’ordinanza, attingendo Ronga alla regione toracica e a una gamba

Fermate dagli uomini dell’Arma – presenti sul posto con i colleghi di stanza in città e la polizia – le due persone che erano con lui in quei momenti, un giovane e una donna. Il ras ora è piantonato in ospedale in stato di arresto per tentato omicidio, porto abusivo di arma clandestina e resistenza a pubblico ufficiale. Non sarebbe in pericolo di vita. Fine della latitanza quindi dopo 5 anni grazie al lavoro senza sosta dei carabinieri di Giugliano ed alla pericolosa operazione di stasera a Formia. Un duro colpo alla camorra dell’area nord di Napoli. Negli ultimi mesi Sant’Antimo e dintorni sono stati attraversati da un’escalation criminale con raid intimidatori e bombe alle attività commerciali. I due accompagnatori del ricercato venivano tratti in arresto per favoreggiamento, resistenza e lesioni personali e tradotti rispettivamente presso le case circondariali di Cassino e di Roma – Rebibbia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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