Calvizzano. Circa seimila persone hanno assistito, domenica 24 luglio, al rito di apertura della “Porta Santa” della chiesa madre del piccolo centro del comprensorio giuglianese, diventata giubilare nel giorno del Santo Patrono (25 luglio) e nella serata antecedente, in occasione dell’anno della Misericordia proclamato da Papa Francesco. L’evento speciale si è svolto alle 20 e 30: a quell’ora i fedeli, in fila per due, hanno varcato la soglia della chiesa per andare ad abbracciare la statua di San Giacomo, patrono della città: un gesto simbolico previsto dal protocollo per ricevere l’indulgenza plenaria. La cerimonia religiosa è andata avanti per tutta la giornata del 25 luglio, durante la quale altre diverse centinaia di fedeli, provenienti anche da Napoli e da altri paesi viciniori, hanno potuto ricevere l’indulgenza plenaria.

Di cosa si tratta? “L’indulgenza giubilare è detta plenaria – spiega il giovane parroco don Ciro – perché è una grazia straordinaria che guarisce completamente l’uomo. Per ottenerla è necessario essersi accostati al sacramento della Riconciliazione, avere la disposizione interiore del completo distacco dal peccato, aver ricevuto l’Eucaristia e aver pregato secondo le intenzioni del Papa. Inoltre serve compiere un’”opera” di pietà, ossia fare un pellegrinaggio in un santuario o luogo giubilare, oppure opere di penitenza, cioè astenersi da consumi. La nostra parrocchia è diventata giubilare nel giorno del Santo patrono, dietro concessione del nostro cardinale Crescenzio Sepe. Così tantissimi fedeli hanno potuto purificarsi dai peccati senza doversi recare in pellegrinaggio nelle ben note mete religiose”.

Il giubileo parrocchiale è iniziato domenica alle 19.30 con la celebrazione della santa messa nell’area parcheggio di via Galiero. A seguire c’è stata la processione verso la parrocchia, capeggiata dal parroco, dal vice parroco don Paolo, dal sindaco Giuseppe Salatiello e dal comandante della locale stazione dei carabinieri, maresciallo Carmelo Firetto. Poi la solenne apertura della Porta Santa, completamente messa a nuovo per l’occasione, dove, in alto, compare l’effige della Vergine delle Grazie, titolare della chiesa parrocchiale e, al centro, due angeli che sostengono lo stemma recante la scritta “Universitas Calvizzani”, simbolo della città. In chiesa, tale stemma è posto in alto, sopra l’architrave che sorregge la cupola, a significare la comunione tra chiesa terrena e la chiesa celeste. A proteggere lo stemma, e quindi la città, ai due lati ci sono San Giacomo Apostolo e San Ciro Martire, compatroni e protettori della città e della comunità di Calvizzano.

La cerimonia è terminata lunedì alle ore 22.00 con il tradizionale incendio del campanile.

di Mimmo Rosiello

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