Alla vigilia della giornata Mondiale contro la violenza sulle donne i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno reso noto il bilancio degli ultimi dieci mesi e un video nel quale sono protagoniste le donne in divisa: militari che si battono per aiutare chi è vittima di quello che senza ombra di dubbio può essere considerato il più odioso dei reati.

I numeri, impietosi, restituiscono dati allarmanti ma allo stesso tempo rassicuranti: da gennaio scorso alla prima settimana di novembre i Carabinieri di Napoli e Provincia hanno arrestato e denunciato in flagranza di reato e su disposizione dell’Autorità giudiziaria 593 persone per atti persecutori, 70 persone per violenza sessuale e 3 persone per femminicidio.

Sono 1271, invece, le persone arrestate e denunciate per maltrattamenti in famiglia per un totale di 1937 persone. Un fenomeno che registra la triste media (per difetto, ndr) di 6 persone arrestate o denunciate al giorno.

Alcuni episodi di violenza

Tanti gli episodi avvenuti in meno di un anno.  Il più recente è di ieri: un 24enne di Miano, allontanato da casa dalla compagna per le violenze subite, si è arrampicato lungo la facciata del palazzo fino al suo balcone. I carabinieri lo hanno bloccato e arrestato. La vittima ha raccontato anni di vessazioni, quasi sempre conseguenza di crisi di astinenza da stupefacenti.

E ancora, qualche giorno fa, un 37enne di Giugliano, probabilmente per questioni legate alla gelosia, ha ferito gravemente la moglie con 10 coltellate. E’ stato arrestato per tentato omicidio e maltrattamenti. La donna è salva per miracolo.

Quello della donna colpita con un batticarne alla testa è altrettanto recente. E’ accaduto a Pozzuoli. Un 62enne, per motivi sempre futili, ha litigato con la moglie. Per chiudere la discussione senza percorrere la via del dialogo, ha afferrato un batticarne di legno e lo ha ripetutamente abbattuto sulla testa della donna. Fino a romperlo. 40 i giorni di prognosi prescritti per un grave trauma cranico. Per il 62enne le manette e poi il carcere.

10 anni di violenze hanno arricchito le pagine della denuncia presentata ai carabinieri da una donna – moglie e madre – di Gragnano. La donna ne portava i segni quando i militari hanno bussato alla sua porta, allertati da un passante finalmente spaventato per quelle grida strazianti. Segni e cicatrici non solo sul volto. Insanabili soprattutto quelle sull’animo stanco di quella donna e su quello delle due figlie.
L’aggressore è ora in carcere.

Femminicidi

Tre invece i femminicidi. Tre storie terribili di donne colpite a morte dalla mano del compagno o di un familiare.

Da Rosa Alfieri, la giovane di Grumo Nevano strangolata e uccisa da un vicino di casa, ad Anastasiia Bondarenko, ammazzata dal suo compagno che diede fuoco all’appartamento. Il corpo carbonizzato della donna fu poi trovato dai Carabinieri. Infine, a ottobre, l‘omicidio di una 67enne per mano di suo nipote di 48 anni.

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