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E’ molto provato Don Michele Mottola, il parroco di Trentola Ducenta accusato di aver abusato di una bimba di 10 anni. A renderci note le sue condizioni è l’avvocato, Antimo D’Alterio, in un’intervista rilasciata ad Adnkronos.

L’ammissione

Il parroco nel giro di pochi giorni ha visto cambiare la sua vita. Prima le accuse e la sospensione dal suo ufficio per ordine della Diocesi di Aversa, poi il servizio de “Le Iene” e infine l’arresto per abusi sessuali. Dal carcere di Secondigliano, ha ammesso le sue responsabilità nell’interrogatorio tenutosi davanti al Gip. Non solo: ha anche chiesto scusa alla bimba e alla famiglia della minorenne per quanto fatto.

L’agguato sull’Asse mediano: Don Michele Mottola picchiato dal papà

Intanto arriva un ulteriore conferma dell’agguato sull’asse mediano ai danni del parroco avvenuto pochi giorni fa. Il familiare che si è reso responsabile dell’aggressione ai danni di Don Michele è il papà della bimba. “Non voglio fare apparire don Michele Mottola come una vittima – spiega all’Adnkronos il difensore del religioso Antimo D’Alterio – ma in questo momento è molto provato perché dieci giorni fa è stato aggredito dal papà della bambina, vittima degli abusi sessuali, sull’asse mediano nel territorio di Napoli. Gli è stato fatto un vero e proprio agguato. Episodio che è stato denunciato alla magistratura. E’ stato speronato con l’auto e aggredito fisicamente. Solo l’intervento di due motociclisti ha evitato il peggio. Basta guardare le foto delle auto che abbiamo conservato per capire la gravità dell’episodio”.

Le ferite al volto

L’avvocato, sempre all’Adnkronos, poi continua: “Sul posto sono stati allertati vigili urbani di Napoli e don Michele è stato pure refertato in ospedale per alcune ferite riportate al volto. Ma al di là di tutto ciò ripeto lui ha ammesso sia con il vescovo che con il gip oggi questa sua debolezza e ha chiesto scusa a tutti. Se il gip non dovesse concedergli i domiciliari aspettiamo la fissazione del riesame per chiedere una pena meno afflittiva”.

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