villaricca scioglimento

Sono state rese note le motivazioni che hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Villaricca, il secondo dopo quello del 1994. La relazione fotografa il presunto intreccio tra amministratori e ambienti malavitosi. Una cappa asfissiante che avrebbe avvolto gli uffici comunali e l’intera economia cittadina. La cosca “controlla tutto” si legge tra le 22 pagine, versione pubblica e non integrale.

Villaricca, le motivazioni dello scioglimento

Gli 007 della prefettura hanno ripercorso infatti anche l’ascesa delle famiglie criminali del territorio, capeggiate dal clan Ferrara affiliato anni fa a Cosa Nostra, e le ingerenze nell’apparato politico-amministrativo. All’esame anche le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Gli ispettori rilevano la contiguità di diversi amministratori, anche alla luce dei legami di parentela, con ambienti criminali. Rapporti pregiudizievoli sono stati documenti in particolare per 8 amministratori tra i quali un assessore.

Pochissimi o nulli i controlli attuati dagli uffici dell’ente. Irregolarità sarebbero emerse in servizi come gestione dei rifiuti, manutenzione idrica, servizi cimiteriali e tesoreria. Sotto la lente d’ingrandimento sono finite poi le concessione edilizie ed i lavori pubblici. Negli ultimi 5 anni sono stati affidati oltre 360 interventi, quasi tutti sotto soglia, di oltre 200 affidati ad un numero molto ristretto di imprese ritenute contigue alla criminalità organizzata. In alcuni settori ci sarebbe stato addirittura il monopoli da parte di società in odor di mafia.

Affidamenti diretti alle ditte del clan

Uno dei consigliere più votati alle ultime amministrative, sarebbe stato “beccato” più volte anche in compagnia della sorella del capoclan durante la campagna elettorale. Nella relazione si fa riferimento agli scarsi controlli posti in essere dall’organo amministrativo e dagli uffici in relazione alle società che espletavano i servizi per il comune. Sono 22 nel quinquennio di riferimento le verifiche effettuate presso la banca dati nazionale antimafia e in alcuni le ditte sarebbero così riuscite ad operare anche dopo le interdittive.

La mala gestio sarebbe stata quindi diffusa e capillare, toccando tutti i settori della vita cittadina, con pressanti condizionamenti da parte di personaggi della malavita. Ora l’ente sarà amministrato per 18 mesi dai commissari. L’ex sindaca di Villaricca, Rosaria Punzo, intanto sottolinea il fatto di non essere comunque citata nella relazione mentre si valuta ancora un possibile ricorso al Tar.

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