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Villaggio Coppola finisce sul New York Times: “Un paradiso perduto, concentrazione di problemi del Sud”

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Finisce sul New york Times il villaggio Coppola di Castelvolturno. Di quell’area sorta negli anni 60 ne parla uno dei più grandi quotidiani americani. Sul sito del nyt c’è un articolo dedicato dove il villaggio viene definito “un’area residenziale utopica, un paradiso perduto”.

Questa una parte dell’articolo dedicato a quell’area oggi simbolo di degrado e abusivismo: “Villaggio Coppola, costruito negli anni ’60 lungo la costa mediterranea occidentale dell’Italia, a nord di Napoli, era destinato ad essere un’area residenziale #utopica. Ma l’utopia prese rapidamente una svolta sbagliata”.

“Circa 12.000 appartamenti – prosegue il reportage -, lungo il mare e nella vicina città di Castel Volturno, sono stati costruiti in violazione delle leggi di zona. Alla fine, molti residenti sono stati costretti a lasciare. Quello che rimane oggi sembra più un paradiso perduto, un luogo di abbandono e degrado, e una concentrazione di problemi permanenti dell’Italia meridionale: la criminalità, la lignaggio del governo locale e la povertà estrema”.

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“Qui – conclude l’articolo -, la spiaggia è diventata un terreno di scarico per i materassi sporchi e molti degli edifici a monoposto che occupano il lungomare sono abbandonati o hanno squatters. Eppure da lontano, è facile immaginare Villaggio Coppola come l’utopia che doveva essere, un’oasi di fronte al cielo aperto e al mare azzurro. @kostyukov ha scattato questa foto di costruzione abbandonata sulla riva di Destra Volturno, un quartiere a Castel Volturno, in Italia”.

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