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Un hotel molto diverso da quello mostrato su Booking. E’ per questa ragione che un turista milanese ha vinto un ricorso contro il noto sito di  Un turista milanese ha vinto un ricorso contro la nota agenzia di viaggi canadese per pubblicità ingannevole.

Viaggio in Puglia, hotel più brutto di quello prenotato su Booking: ottiene il rimborso

E’ estate. Un 44enne del Nord nel giugno del 2018 decide di prenotare una vacanza in Puglia. Va su Booking e si mette alla ricerca dell’alloggio più conveniente. Quando però va sul posto – a Vieste, sul Gargano, in provincia di Foggia – si rende conto che l’hotel è molto diverso da quello mostrato nelle foto presenti al momento della prenotazione online. La piscina e la palestra erano differenti. Nello specifico, al posto di una piscina c’era una vasca poco profonda e nella palestra un solo attrezzo e un tapis roulant sotto il sole.

A quel punto va dal titolare della struttura ricettiva, chiede spiegazioni, si sente tratto in inganno. L’albergatore gli fa presente che se va via perde i suoi soldi. Il 44enne rifiuta però l’offerta di un’altra sistemazione, così come il rimborso di 100 euro proposto da Booking. Torna a casa, deluso e amareggiato, ma determinato a percorrere le vie legali. Si rivolge dunque alla magistratura e presenta denuncia. La giudice di pace di Milano Alexia Dulcetta accoglie il ricorso e ordina alla struttura di rimborsare i sette giorni già pagati e non goduti (più di 2200 euro), oltre alle spese processuali.

Foto: archivio

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