“Ciao Ciro, sei sempre con noi”: con questo messaggio, condiviso in mattinata su Twitter, il presidente del NapoliAurelio De Laurentis, ha ricordato Ciro Esposito a un anno dalla sua morte. Il tifoso degli azzurri si spense, dopo 50 giorni di agonia, a seguito della ferita d’arma da fuoco subita a Roma nel giorno della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina.

Oggi pomeriggio a Scampia ci sarà una manifestazione all’auditorium dell’Ottava Municipalità.

Tutto cominciò il 3 maggio 2014, il giorno della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, quando il povero Ciro è stato raggiunto dai proiettili sparati presumibilmente da Daniele De Santis, l’ex ultrà della Roma che è in attesa del giudizio.

Il  funerale di Ciro, commovente ed immenso per la mole di persone arrivata in città, fu un’iniezione di speranza per il futuro. Vedere a Scampia delegazioni di tifosi da tutta Italia, anche storicamente rivali, ha fatto diventare il giovane tifoso del Napoli un simbolo, un martire, che urla al mondo la tragedia che troppo spesso colpisce lo sport.

Ad un anno di distanza ancora nulla è stato fatto: il presunto assassino non è stato ancora condannato, gli episodi di razzismo non si sono affievoliti, anzi, durante la stagione addirittura è stata insultata Antonella Leardi, accusata di lucrare sulla morte del figlio. Uno scempio difficilmente commentabile.

Resta però il ricordo, vivido, forte, di quel sorriso che non verrà spento mai.

 

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