Scoperto traffico illecito di farmaci costosi a Sant’Antimo. Stamattina i Carabinieri del Nas di Latina, a conclusione di un’articolata indagine denominata non a caso “farmaco viaggiante”, hanno dato esecuzione a 18 misure cautelari, di cui 5 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 8 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Traffico illegale di medicinali da Sant’Antimo all’Inghilterra: 18 misure cauterali

Gli indagati sono accusati di falso, furto, ricettazione e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale. Dalle indagini è emerso che la banda gestiva un traffico internazionale di farmaci destinati a cure particolari, come il morbo di Parkinson e l’epilessia.

I provvedimenti restrittivi emessi dal Gip del Tribunale di Latina, Pier Paolo Bortone, sono stati eseguiti con l’impiego di un dispositivo di oltre 100 militari del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, dell’Arma territoriale nelle province di Napoli, Caserta, Avellino, Firenze, Milano e La Spezia, con il supporto di personale tecnico del ROS.

Le indagini

L’attività investigativa ha permesso di scovare una vera e propria organizzazione criminale, con sede a Sant’Antimo, delineando i ruoli degli indagati, per la gran parte con precedenti di polizia per reati contro la persona e il patrimonio. I soggetti, attraverso ricette mediche false e riconducibili a bollettari oggetto di furti (perpetrati dai medesimi sodali presso strutture sanitarie e studi medici ricadenti nelle regioni Lazio, Toscana e Lombardia), acquisivano, a costo zero, farmaci ad alto costo. Le loro azioni hanno determinato, in alcuni casi, l’indisponibilità di tali medicinali per pazienti, farmacie e depositi farmaceutici regionali.

Gli approfondimenti investigativi condotti hanno consentito di recuperare, e sequestrare, oltre 260 confezioni di farmaci, per un valore complessivo di circa 10.000 euro e 650 ricette mediche rubate.

Farmaci distribuiti in tutta Europa

I farmaci venivano raccolti presso depositi abusivi localizzati a Sant’Antimo. Da qui venivano poi spediti con un corriere nel Regno Unito a uno dei sodali, già latitante. Questo li re-inseriva nel circuito commerciale europeo, quello legale, avvalendosi di operatori e grossisti del posto.

È di circa 1 milione di euro la cifra indebitamente rimborsata dal Servizio sanitario nazionale alle farmacie. Sono subito seguiti la chiusura degli illeciti canali commerciali ed il sequestro di alcuni farmaci.

L’organizzazione e i compensi

L’organizzazione criminale prevedeva un’articolazione piramidale. Al vertice vi era un 54enne di Napoli, già latitante dal 2017, cercato per reati di truffa, soprannominato il “Dottore” o “Maestro”.

L’uomo si avvaleva di altri due promotori, entrambi 56enni della provincia di Napoli. Il “Dottore” comunicava ai collaboratori il tipo di farmaco da acquisire in base a quelle che erano le richieste del mercato.

Riguardo ai compensi percepiti, il falsario veniva retribuito circa 1500 euro al mese, mentre 1000 euro spettavano a chi raccoglieva farmaci illegalmente. Chi rubava i ricettari percepiva un compenso variabile tra i 100 e i 250 euro. Chi spacciava i farmaci invece, riceveva 10-15 euro a ricetta. A favore di chi custodiva i prodotti, venivano retribuiti circa 200-300 euro al mese. I due “luogotenenti” della banda si spartivano il 35% del valore commerciale dei farmaci spediti in Gran Bretagna, mentre al “Dottore” stesso spettava il 65% del totale.

Ha collaborato Anna Maria Di Nunzio

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