giovanni guarino causa morte torre del greco

Non 17 anni, come comunicato ieri da tutti gli organi di stampa. Ma appena 15. E’ l’età dei presunti assassini di Giovanni Guarino, il ragazzo di Torre del Greco accoltellato al cuore fuori al Luna Park di via Leopardi. Un dettaglio, quello anagrafico, che rende ancora più inquietante la violenza cieca con cui i ragazzini si sono scagliati contro la loro vittima colpendolo con sette fendenti al torace.

Torre del Greco, Giovanni Guarino ucciso per una “spallata”

Sono le 22 e 30 di domenica. Nunzio Abbruzzese e Giovanni Guarino, entrambi 18enni, decidono di trascorrere la serata al Luna Park. Un momento di relax, soprattutto per Giovanni, che ha lavorato tutto il giorno vendendo fragole in strada per conto del papà, titolare di un negozio di ortofrutta in zona. Il giovane non vuole passare il resto della vita a fare il fruttivendolo: sogna di fare lo chef. Non sa, però, che tra le luci sfavillanti delle giostrine allestite in via Leopardi il destino sta spazzando via i suoi piani.

Nasce tutto con una spinta di troppo. Giovanni urta la spalla di uno dei suoi assassini. Un piccolo incidente, niente di intenzionale. Ma tra giovanissimi può essere tanto ed è la miccia che accende la violenza. I ragazzi si scambiano sguardi di sfida, partono gli insulti, gli avvertimenti. Infine la zuffa. La rissa si protrae all’esterno del Luna Park, dove si forma un capannello di minorenni che assiste alla scena. Durante la colluttazione, uno dei due 15enni estrae un coltello e sferra una decina di fendenti prima a Nunzio e poi contro Giovanni, colpevole di essersi “intromesso”.

Uno dei colpi arriva al cuore del figlio del fruttivendolo che sogna di fare lo chef. I due amici si accasciano a terra, in una pozza di sangue, mentre gli assassini scappano a bordo di uno scooter, come mostreranno le immagini di videosorveglianza, inseguiti da una banda di coetanei. La corsa in ospedale per Giovanni sarà inutile: morirà poco dopo. Nunzio, invece, è in prognosi riservata.

Le indagini

Il cerchio intorno ai giovanissimi killer di Giovanni si stringe subito. I poliziotti del Commissariato di Torre del Greco risalgono subito all’identità dei due 15enni di Torre Annunziata, imparentati con pregiudicati del clan Gallo-Cavalieri. Uno ha il papà ai domiciliari per fatti di droga. Portati in commissariato poco prima dell’alba, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Ma gli indizi a loro carico sono schiaccianti. Oggi sono detenuti in un carcere minorile con l’accusa di omicidio volontario, su decreto di fermo emesso dalla Procura per i Minorenni di Napoli. Adesso la Procura vuole capire se ci fossero altri complici. Vite sbandate che si infrangono a 15 anni contro le sbarre di una cella.

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