spaccio droga giugliano fissato processo bis per lala scissionista

Tornano in aula i presunti componenti dell’ala scissionista del clan Mallardo. Il gruppo con base nelle palazzine “Ina Casa”, con alcuni componenti già condannati per estorsioni, era accusato anche di aver organizzato lo spaccio di droga in città, un business che sarebbe stato invece osteggiato dai capi storici che avrebbe preferito da sempre solo i grandi canali di narcotraffico.

E proprio la gestione degli stupefacenti avrebbe scatenato lo scontro interno alla cosca giuglianese. Una faida interrotta subito da forze dell’ordine e magistratura.

Giugliano, processo bis per i “palazzinari”

Questo filone si concluse però con clamorose assoluzioni in primo grado. Troppo vaghe secondo i giudici le dichiarazioni dei pentiti ed non chiari alcuni elementi, inequivocabili le intercettazioni invece per l’Antimafia. Per i presunti promotori Aniello Di Biase (figlio del ras scomparso Michele alias Paparella) e Pino Mele, c’erano state richieste di condanna a 16 e 14 anni di carcere.

I magistrati avevano chiesto il carcere anche per altri esponenti come Davide Barbato, Domenico Chiariello, Ernesto Cuciniello, Francesco Di Nardo, Crescenzo Panico e Francesco Sarracino. Tutti assolti col rito abbreviato.

La DDA però non si è arresa e la pm Antonella Serio ha presentato appello. Il processo bis per lo spaccio di droga ora è stato fissato il 27 maggio in Corte d’appello a Napoli.

I magistrati chiedono ancora la condanna di alcuni presunti protagonisti di quel difficile periodo per la città di Giugliano tra spaccio di droga, racket e agguati.

Tutti i nomi

  • Davide Barbato, difeso dagli avvocati Michele Giametta e Antonio Giuliano Russo
  • Domenico Chiariello, difeso dagli avvocati Mauro Zollo e Luigi Poziello
  • Ernesto Cuciniello, difeso dall’avvocato Luigi Poziello
  • Francesco Di Nardo, difeso dagli avvocati Alfonso Palumbo e Beniamino Mammarella
  • Crescenzo Panico, difeso dall’avvocato Salvatore Cacciapuoti
  • Francesco Sarracino, difeso dagli avvocati Celestino Gentile e Rocco Ascanio 
  • Aniello Di Biase, difeso dagli avvocati Leopoldo Perone e Alessandro Caserta 
  • Giuseppe Mele, difeso dagli avvocati Alessandro Caserta e Celestino Gentile
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