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A 20 anni dall’inizio della stagione delle sanguinose faide a Scampia, gli Scissionisti mantengono un ruolo centrale nei traffici illeciti. Lo dimostra l’inchiesta culminata nel blitz eseguito ieri nella piazza di spaccio dei cosiddetti “Sette Palazzi”.

Scampia, i “Sette Palazzi” nelle mani del clan Amato-Pagato

Le indagini delle squadra Mobile sono state condotte tra il 2021 ed il 2022 ed avrebbero dimostra che al comando resterebbe il clan Amato-Pagano. Cinque le persone finite in carcere nell’operazione della polizia di ieri, 5 marzo: Ivan D’Amora (considerato il ras dei Sette Palazzi), Roberto Forino, Antonio De Sio, Carmine D’Amora, e Federico Pascale. Ai domiciliari Gennaro Campitelli e Pasquale Di Guida. Ma sono 16 complessivamente le persone iscritte nel registro degli indagati.

La base tra via Tancredi Galimberti e via Antonio Labriola portava guadagni importanti alla cosca. Qui negli ultimi anni si sarebbe concentrata un holding del crimine finalizzata ancora allo spaccio di droga tra i palazzoni di Scampia, nonostante le numerose batoste giudiziarie alla camorra ed i grandi passi in avanti fatti dal quartiere verso la legalità, per chiudere una stagione buia.

Le parole del boss pentito

Fondamentali nell’inchiesta, come riporta il quotidiano il Mattino, le dichiarazioni del boss pentito Salvatore Roselli. Ai Sette Palazzi sarebbero ritornati pusher in strada e sentinelle. Ma il gruppo avrebbe organizzato anche consegne di droga a domicilio. Ora il collaboratore di giustizia potrebbe aiutare gli inquirenti anche a fare luce su agguati e delitti ancora irrisolti.

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