Non tutti applaudono le decisioni del governo Letta, il quale ha inoltre dichiarato che: “Per la prima volta il Governo affronta il problema”. Se la prima volta è oggi, allora questo governo è nettamente in ritardo rispetto a chi ha affronta la questione ormai da anni. Sul decreto legge approvato stamattina, infatti, si sono espressi già alcuni dei tanti comitati che si battono sul territorio contro la devastazione ambientale. La Rete Commos, infatti, ha così commentato il decreto legge ribadendo l’invito a partecipare alla giornata di mobilitazione del 6 dicembre in piazza Plebiscito a Napoli: “Riteniamo questo decreto privo della legittimità popolare che il 16 novembre in piazza ha espresso la chiara necessità di un processo democratico per intervenire sulla questione senza decreti e senza leggi speciali. Siamo contro un provedimento che prevede l’invio dell’esercito, la militarizzazione del territorio – già vista negli anni dell’emergenza rifiuti con pessimi risultati – siamo contro un decreto che non entra nel merito del ritiro del bando dell’inceneritore di Giugliano, siamo contro un decreto che non prevede il controllo dei comitati sulle bonifiche, siamo contro un decreto che non tutela l’agricoltura di qualità e lascia i contadini dei terreni inquinati al ricatto delle ecomafie senza sostenerli”.
Dello stesso parere anche il Coordinamento Comitati Fuochi: “C’è un problema di democrazia in quanto questo decreto non è stato prodotto, come richiesto, con strumenti di partecipazione popolare. Non ne conosciamo quindi i contenuti. Abbiamo chiarito che se prevede l’uso dell’esercito non siamo d’accordo. Sull’inasprimento delle pene per i reati ambientali ci auguriamo che vada a punire i mandanti e non solo gli esecutori materiali. Lo studieremo e lo vaglieremo nel merito con i nostri tecnici”.

Qualcuno ancora si chiede, in maniera chiaramente provocatoria, se sarà reato anche incenerire rifiuti all’interno degli inceneritori e in tutte quelle centrali che prevedono la combustione di rifiuti.

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