Sant'Antuono tra fede, fuocarazzi e degustazione di prodotti tipici: gli appuntamenti nell'area Nord

“Sant’Antuono tecchete ‘o vecchio e dacce ‘o nuovo”: è con questo canto che si festeggia il Capodanno dell’agricoltura molto sentito a Napoli, ma soprattutto nei territori a vocazione agricola. E’, infatti, in questa giornata che si appiccano i i fuocarazzi o conosciuti anche come “ceppi di sant’Antonio” in cui si danno alle fiamme cose vecchie e il raccolto non più buono. Questo gesto è di buon auspicio per il periodo della semina e il racconto che verrà.

Sant’Antuono tra fede, fuocarazzi e degustazione di prodotti tipici: gli appuntamenti nell’area Nord

Un’usanza che si rinnova nell’area Nord di Napoli anche con la benedizione degli animali. Siscariello e la tamorriata giuglianese arricchiscono anche la nota eno-gastronomica. Vino rosso paesano, patate sotto la cenere e la pasta e fagioli non possono mancare.

Diversi gli appuntamenti organizzarti sia da privati in vecchie masserie e cortili, ma soprattutto dalle comunità religiose. Presso la Parrocchia di Sant’Anna, nell’omonimo quartiere del centro storico di Giugliano, subito dopo la messa delle 18,00 sarà accesso il fuocarazzo con una degustazione di prodotti tipici. Nel Convento dei Monaci, invece, dopo la messa delle 18.30 ci sarà la benedizione degli animali e poi l’accensione del cippo di Sant’Antuono. Ma tutta l’area nord sarà segnata da benedizioni e fuocarazzi: a Villaricca, presso la Parrocchia di Maria SS. dell’Arco e a Parete nella Parrocchia della Santissima Trinità. Insomma una tradizione che si rinnova tra canti, balli e buon auspici.

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