13enne violentata

Roma. Due anni di violenze sessuali e minacce. Un vero e proprio incubo quello vissuto da una bambina di 13 anni, che dopo l’ennesimo episodio di violenza ha deciso di raccontare tutto ad una insegnante e poi agli agenti.

Incubo per una 13enne, violentata e filmata dallo zio

Come si legge su Repubblica, dopo gli accertamenti condottati dagli uomini del commissariato Colombo di Roma, sono scattate le manette per un 50enne italiano accusato di violenza sessuale aggravata.

I poliziotti hanno arrestato lo zio lo scorso 2 dicembre,  a seguito della segnalazione da parte di un istituto scolastico romano che ha immediatamente attivato il commissariato Colombo nell’ambito del progetto ‘scuole sicure’ con il quale gli agenti di polizia seguono e incontrano quotidianamente gli alunni delle scuole per favorire l’ascolto dei giovani e prevenire episodi di bullismo e violenza.

La ricostruzione

Un giorno la ragazzina, al termine delle lezioni, si è rifiutata di uscire da scuola perché sapeva che lo zio era venuto a prenderla. Un comportamento anomalo che non è sfuggito ad un’insegnante, che ha chiesto il motivo del suo malessere. A quel punto la 13enne si è confidata e la docente ha avviato il protocollo di salvaguardia della minore.

La bambina, raggiunta dai poliziotti e da una psicologa, ha iniziato a raccontare l’incubo in cui era caduta negli ultimi due anni. Gli agenti, attraverso il racconto della ragazzina, hanno scoperto che le prime molestie sono avvenute in doccia.

L’uomo spesso accompagnava la cognata – madre della vittima – alla stazione ferroviaria per recarsi al lavoro e poi portava la nipote a scuola. Ed è proprio durante questi tragitti che spesso avvenivano le molestie. Le violenze vere e proprie invece, sarebbero state consumate in casa, in bagno o in altre stanze dell’abitazione.

Le violenze si consumavano quotidianamente, spesso di sera. Ma non è tutto: secondo quanto raccontato dalla giovane vittima, l’uomo filmava e fotografava o la costringeva a sua volta a fotografarsi o a filmarsi con il proprio telefonino.

Le violenze sarebbero iniziate in cambio di banconote da 20 euro e di capi di abbigliamento di poco valore che il 50enne donava alla nipote.

Tutto doveva rimanere un ‘loro segreto’, altrimenti la loro ‘amicizia si sarebbe interrotta’, fino ad alcuni giorni fa, quando la piccola ha trovato il coraggio di confidarsi con qualcuno. La giovane vittima e la madre sono state subito portate in luogo protetto, mentre per l’uomo sono scattate le manette. Al vaglio degli investigatori il contenuto dello smartphone dell’orco.

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