GIUGLIANO. Un nuovo e cruciale incontro sul tema dei roghi tossici si è svolto oggi presso la parrocchia di San Matteo a Ponte Riccio, epicentro simbolico della lotta alla devastazione ambientale che affligge da anni l’area nord di Napoli. A convocarlo è stato il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, che ha voluto mettere attorno allo stesso tavolo istituzioni, forze dell’ordine, comitati civici e rappresentanti religiosi per fare il punto sulla situazione e definire nuove strategie di contrasto.
Roghi tossici, nuova riunione a Ponte Riccio. Il prefetto Di Bari: “Serve azione corale, nessuno ha la bacchetta magica”
Presenti i sindaci dei comuni della cosiddetta “Terra dei fuochi” – tra i quali, i primi cittadini di Giugliano, Qualiano, Afragola, Acerra e il vicesindaco di Villaricca – il commissario straordinario Giuseppe Vadalà, rappresentanti della Regione Campania, della Città Metropolitana, il parroco anti-roghi don Maurizio Patriciello, il referente governativo per il contrasto ai roghi, alti dirigenti delle forze dell’ordine, dell’Esercito, dei Vigili del Fuoco e dei comitati ambientalisti. Al tavolo anche il vicepresidente della Giunta regionale Fulvio Bonavitacola e la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone.
Il prefetto Di Bari ha illustrato i numeri dell’attività repressiva messa in campo nei mesi di giugno e luglio 2025: 153 aziende sequestrate, 320 veicoli fermati, quasi 6 milioni di euro in sanzioni e 280 persone denunciate. Un bilancio imponente che, secondo il prefetto, è frutto anche della crescente collaborazione con il territorio.
“Stiamo definendo un piano straordinario – ha annunciato – che sarà ufficializzato giovedì prossimo insieme alla collega Prefetta di Caserta. L’obiettivo è rafforzare la vigilanza, potenziare la videosorveglianza, aumentare i controlli sui luoghi di sversamento, monitorare le aree sensibili come quelle vicine agli insediamenti rom e intensificare i controlli sui trasporti di rifiuti. Quello di oggi – ha detto Di Bari – è un momento di ascolto e confronto. Il dialogo continuo con comitati e amministratori locali è una risorsa preziosa, perché le informazioni che arrivano dal territorio sono spesso determinanti. Nessuno qui deve avere la presunzione di fornire soluzioni da solo: è solo unendo gli sforzi che potremo ottenere risultati concreti”. Il prefetto ha citato anche il Progetto Abramo, che ha consentito l’inserimento scolastico di bambini in aree difficili: “Un piccolo grande segnale di cambiamento. È una strada su cui dobbiamo proseguire, salutando con attenzione ogni tentativo di riscatto sociale”.
A portare la voce dei cittadini è stato Raffaele Pacilio, del comitato Kosmos: “Non siamo qui per spettacolarizzare il disastro, che è reale. La voce del territorio è disperata. Abbiamo accorciato le distanze con lo Stato, ma oggi non possiamo tornare nelle nostre comunità con l’ennesimo incontro a mani vuote: sarebbe un altro imbarazzo. Serve agire, subito. Pacilio ha puntato il dito contro l’eccessiva burocrazia e il rimpallo di responsabilità: “A 300 metri da qui c’è una discarica a cielo aperto che potrebbe essere il prossimo rogo. Non possiamo aspettare che si bruci per intervenire. È inaccettabile pensare che rom possano accumulare 500 frigoriferi senza che nessuno se ne accorga: c’è una filiera illegale dietro”.
Don Cimmino: “Ponte Riccio non respira. Non deludete chi spera ancora”
Ancora più diretto don Antonio Cimmino: “Qui, a Ponte Riccio, la notte non si respira. I roghi, i rifiuti abbandonati, questa è una terra di nessuno. Ogni giorno si sversa, e poi si aspetta che qualcuno arrivi a bruciare. Questo territorio ha bisogno di vigilanza vera, costante. Oggi voi siete la nostra speranza. Non deludete chi ancora crede che sia possibile cambiare”.
Silvestro: “Coordinamento tra esercito, polizia e comuni per vigilanza h24”
A sottolineare la necessità di sinergia tra forze in campo è stato anche l’incaricato del governo per la Terra dei Fuochi, Ciro Silvestro, che ha ricordato la recente circolare firmata da Di Bari e indirizzata ai comuni dell’area: “Serve un punto di contatto stabile per coordinare l’azione tra polizia locale, forze dell’ordine ed esercito. Dobbiamo garantire continuità ai controlli, soprattutto nelle ore notturne, e reagire tempestivamente alle segnalazioni di situazioni a rischio”.
Marfella (Medici per l’Ambiente): “Cresce evasione e rifiuti, servono strategie oltre la repressione”
Durante l’incontro è intervenuto anche il medico e ambientalista Antonio Marfella, che ha lanciato l’allarme sull’aumento dei rifiuti gestiti illegalmente: “Siamo passati da 3-4mila tonnellate a 7mila al giorno. L’attività di controllo è aumentata del 200%, ma anche quella illegale. Così non se ne esce: la sola repressione non basta. Bisogna agire sulle cause strutturali, sulla salute pubblica, sul lavoro nero. E smascherare l’uso di sostanze chimiche per rendere invisibili i roghi”. L’incontro si è chiuso con un appello alla responsabilità condivisa. “Non esistono soluzioni facili – ha ribadito Di Bari – ma un impegno collettivo, con l’impiego massimo delle risorse disponibili, può fare la differenza. Non c’è una bacchetta magica, ma una rotta comune da seguire con determinazione”.