“Se non ci dai mille euro ti faccio chiudere e ti mandiamo i vigili”. E’ la frase che sarebbe stata pronunciata da esponenti del clan Mallardo nel confronti di un imprenditore che stava realizzando un’area parcheggio a Giugliano.

Giugliano. Estorsioni per conto del clan, il ras Palma respinge le accuse

Sul cantiere si sarebbero presentati Armando Palma e Filippo Caracallo. Proprio quest’ultimo, diventato collaboratore di giustizia (poi deceduto), ha raccontato l’epsiodio agli inquirenti.

Fatti risalenti al 2013 che hanno fatto tornare in carcere nei giorni scorsi, il ras Palma, alias Armanduccio 29. Si sarebbero presentati come “gli amici di Giugliano” ad operai e titolare della ditta, intimando di andare a mettersi a posto al Selcione, storica roccaforte della cosca dei Carlantonio.

Le indagini svolte dai Carabinieri hanno poi permesso di trovare riscontri al racconto del pentito, anche attraverso l’ascolto delle vittime della richiesta estorsiva. Palma era stato già arrestato nel 2016 per un’estorsione sui lavori Più Europa a Camoscino. Nel 2021 era stato scarcerato ed ora è tornato in cella. Un’altra tegola per il clan, confederato nell’Alleanza di Secondigliano, negli ultimi anni decimato dagli arresti. Ieri, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, si è tenuto l’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip del tribunale di Napoli. Armando Palma, difeso dall’avvocato Luigi Poziello, ha respinto le accuse. Il legale ha presentato istanza di scarcerazione che verrà decisa nei prossimi giorni.

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