È stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio stradale il 66enne alla guida della Fiat 500 coinvolta nell’incidente che ha causato la morte di Augusto Di Meo, un ragazzo di 18 anni.
Pozzuoli, Augusto morto in incidente dopo volo di oltre 50 metri: indagato conducente Fiat 500
La Procura di Napoli ha avviato l’indagine come atto dovuto, in attesa di ulteriori approfondimenti per chiarire con esattezza la dinamica dell’accaduto. Da attendere gli sviluppi della posizione giuridica del conducente dell’auto, che potrebbe rispondere di omicidio stradale. La sua responsabilità nel sinistro è oggetto di accertamenti.
La tragedia si è verificata nel primo pomeriggio di mercoledì 16 luglio ad Arco Felice, nel territorio di Pozzuoli, precisamente all’incrocio tra via Miliscola e via Tripergola, nei pressi di una rotatoria. Le indagini sono affidate agli agenti della Polizia Municipale puteolana, sotto il coordinamento della comandante Silvia Mignone.

Il giovane sbalzato per oltre cinquanta metri
Dalle prime ricostruzioni emerge che Augusto Di Meo si trovava alla guida di uno scooter quando si è scontrato con l’auto. L’urto è stato particolarmente violento: lo scooter è finito tra due pali della segnaletica, mentre il giovane è stato proiettato in aria per oltre cinquanta metri, in una dinamica simile a una catapulta.
Durante il volo, il ragazzo ha impattato contro il passamano in ferro di un muretto, piegandolo e staccandolo, segno evidente della forza dello scontro. Sul posto sono arrivati tempestivamente i soccorritori del 118, che hanno tentato di rianimarlo con un massaggio cardiaco, purtroppo senza successo. Il decesso è stato constatato poco dopo.
Flash mob
Intanto ieri sera momenti di forte commozione a Lucrino per un flash mob inscenato da un gruppo di amici del 18enne. Tantissimi ragazzi in scooter si sono dati appuntamento nel luogo della tragedia. Affisso anche uno striscione sul tunnel che recita “Augusto vive con noi” seguito da un altro: “Non eri solo un amico, eri famiglia. E la famiglia resta per sempre”. Da lì – come spiega Il Mattino – è nato un corteo di motorini che dal tunnel di Lucrino è arrivato alla casa del giovane a Monteruscello.