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Sono immagini terrificanti quelle riprese da un telefonino. Mostrano il pestaggio commesso ai danni di Frederick, il clochard barbaramente pestato e ucciso “per gioco” da una coppia di 16enni a Pomigliano d’Arco. Nella clip, diffusa sui social, si distinguono due aggressioni distinte avvenute la stessa sera. Prima una gragnuola di pugni, poi un secondo raid a suon di calci mentre la vittima implora di smetterla.

Pomigliano d’Arco, il video del terribile pestaggio di Frederick diffuso sui social

Non solo le immagini di videosorveglianza, ma anche alcuni filmati condivisi in rete sono una prova schiacciante delle aggressioni gratuite a cui era costretto il clochard 43enne da parte dei minori che l’avevano preso di mira. Come spiega Repubblica, sono diversi i video che mostrano le violenze terrificanti che il clochard doveva subire.

“Come ti chiami?”, gli chiedono tra le risate i due aggressori. La vittima si schermisce, risponde con un filo di voce: “Mi piacete tutti e due perché io sono bravo”. Poi, dopo un beffardo “my friend”, parte un pugno che scaraventa l’uomo a terra. In un altro video si vede la vittima inseguita nei campi. In un altro ancora si nota uno dei due aggressori tendere una trappola:i ragazzi offrono in segno di amicizia il cinque allo straniero che è steso a terra fumando una sigaretta e lui risponde “grazie”, ma è una trappola vigliacca perché ne segue una sequenza di calci.

Le indagini

La Procura della Repubblica di Nola che indaga sulla vicenda ha acquisito i nuovi filmati, che sembrano smentire la versione della difesa, secondo cui i due 16enni sarebbero stati “provocati” dal clochard prima del pestaggio. Una ricostruzione che non regge”.

Si è trattato di un’aggressione di violenza inaudita, gratuita, iniziata vigliaccamente con l’inganno e proseguita senza pietà fino alla morte del povero Frederick – tuona il parlamentare Francesco Emilio Borrelli -. Non un momento di tentennamento o di ripensamento. Lo hanno ammazzato di botte mentre giaceva a terra inerme. Da parte loro non è emerso finora nessun pentimento se non una serie di scuse poco plausibili”.

 

 

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