“Mi dispiace per la morte di quel ragazzo, ma io sono innocente, perché avevo una pistola a salve, qualcun altro ha sparato colpi veri, non io”. È quanto avrebbe confidato Francesco Pio Valda, 20 anni, al garante dei detenuti Samuele Ciambriello, nel corso di una sua visita nel carcere di Secondigliano.

Omicidio a Mergellina, Valda: “Dispiace per 18enne ma non l’ho ucciso io”

Come riporta Il Mattino, il figlio dell’ex boss defunto Ciro Valda è detenuto nella casa circondariale da ormai 5 giorni per l’omicidio del 19enne Francesco Pio Maimone a Mergellina. Il gip ha convalidato il fermo nei confronti del ragazzo, confermando la pista dell’omicidio volontario aggravato dal fine camorrista. Difeso dal suo legale, Valda si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande dei giudici. Nel frattempo la Procura punta ad acquisire alcuni elementi fondamentali per le indagini: la pistola, la 38 special con cui ha esploso diversi colpi, e le scarpe griffate, quelle che sono state sporcate da un tizio con cui il 20enne ha litigato e che ora non si trovano più.

Durante l’interrogatoria di garanzia, sabato scorso si è confidato con il garante dei detenuti Samuele Ciambriello, al quale, tra le tante cose, gli ha raccontato la sua vita: il padre ucciso dieci anni fa dalla camorra, il rapporto difficile con la madre, accoltellata dal marito quando era incinta. Lui e lei sopravvissuti alla brutale aggressione per miracolo.

“Mi chiamo Francesco Pio perché sono vivo per miracolo. Mia madre fece un voto a Padre Pio, perché venne gravemente ferita da mio padre mentre era incinta”, ha rivelato il giovane.

Poi quando Ciambriello gli ha fatto notare che aveva ucciso un ragazzino di 18 anni, ha detto: “Mi dispiace per la morte di quel ragazzo, ma io sono innocente, perché avevo una pistola a salve, qualcun altro ha sparato colpi veri, non io. Ho fornito le indicazioni per ritrovare l’arma che usavo”.

Le indagini

La sua versione dei fatti non trova però alcun riscontro, visto che il revolver 38 special non è stato trovato dagli investigatori e poi, esaminando le dichiarazioni dei testimoni nessuno di loro ha parlato di una seconda pistola. Inoltre, delle famose scarpe da mille euro, macchiate inavvertitamente da una persona, non vi è traccia. Francesco Pio Valda – questa è l’ipotesi dell’accusa – potrebbe aver giocato d’anticipo e aver fatto sparire le scarpe “incriminate” prima che i sospetti cadessero su di lui.

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