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Noleggiano auto a Giugliano e la fanno sparire: sequestrati e pestati a sangue, a processo la banda

Sono accusati del gravissimo reato di sequestro di persona a scopo estorsivo (punito da 25 a 30 anni di carcere) con l’aggravante mafiosa di aver agito per il clan Mazzarella. Ad affrontare il processo sei uomini, che avrebbero sequestrato e pestato a sangue due persone che avevano noleggiato un’auto per poi non restituirla. Si tratta di Arturo Lama, classe 1970, Salvatore De Filippo, classe 1982, Giuseppe Ciccarelli, classe 1987, Salvatore Giannetti, classe 1982, Mario Amaro, classe 1987 e Antonio Martori, classe 1983.

Noleggiano auto a Giugliano e la fanno sparire: sequestrati e pestati a sangue, a processo la banda

 

Il processo è stato fissato per il 27 Gennaio del 2026, quando gli imputati verranno giudicati dal giudice dell’udienza preliminare di Napoli Antonio Baldassarre. Gli imputati, difesi dagli avvocati Leopoldo Perone, Luigi Poziello, Domenico Dello Iacono, Diego Pedicini, Antonio Bucci, Alessandro Pignataro e Nicola Marino, sono attualmente detenuti presso il carcere di Secondigliano.

I fatti

 

Secondo l’accusa, i sei avrebbero sequestrato V. V. e A. G. per ottenere la restituzione di un’Audi RS3 grigia presa a noleggio da una società con sede a Giugliano o, in alternativa, la somma equivalente al valore dell’auto, circa 80.000 euro. Le vittime avrebbero preso la macchina di lusso a noleggio e poi avrebbero simulato un furto con lo scopo di rivenderla autonomamente.

Scoperto il raggiro, i due sono stati aggrediti e costretti a salire su uno scooter e su un’auto, per poi essere condotti in un appartamento a piano terra in via Castagnola, Napoli. Qui sono stati brutalmente picchiati mentre i sequestratori, dichiarando di appartenere al clan Mazzarella, proferivano minacce di morte: “Dacci subito la macchina; non lo sapevi che era nostra”. “Avvisa la tua compagna che stai con noi. Se non ci restituisci l’auto o il suo valore, ti chiudiamo in uno scantinato fino a quando un tuo familiare non ci porta i soldi”. “O ci porti la macchina o ci dai 80.000 euro, o ti ammazziamo, ti abbiamo già scavato la fossa”.

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