Con i prezzi ormai alle stelle, gas e luce finiscono nello scontrino. Una provocazione, quella di Salvatore Grasso, titolare della storica pizzeria Gorizia 1916 di Napoli, per spiegare ai propri clienti non solo i costi maggiorati che il locale deve sostenere ma anche l’aumento dei prezzi nel menù.

Napoli, prezzi di gas e luce nello scontrino di una pizzeria: la disperazione del titolare

“Di fronte a questi costi, noi siamo con le spalle al muro”, racconta Grasso al Corriere della Sera. Il ristoratore sostiene che l’anno scorso aveva pagato un terzo della cifra: “Per l’energia al mese pagavo 2.500 euro, a luglio invece la cifra è salita a 8.300”.

Adesso, invece, si ritrova a fronteggiare un “aumento del 300%”. E così ha pensato di aggiungere, anche se provocatoriamente, delle nuove voci alla ricevuta fiscale. Oltre alle bevande, alla pizza e al coperto, nello scontrino i clienti hanno trovato alcune quote aggiuntive come: “contributo per gas”; “energia” e “fitto”. Elementi che non incidono sul prezzo finale dei prodotti per scelta del titolare, ma che il commerciante ha pensato di mostrare ai propri avventori a mo’ di provocazione. 

“L’energia è aumentata per la mia pizzeria e per gli altri miei colleghi, e questo dipende anche dai fornitori che si sono trovati costretti a far salire i loro prezzi”, lamenta il titolare della pizzeria Gorizia. E se i costi delle materie prime e delle bollette aumentano, Grasso e tanti altri commercianti come lui si ritrovano costretti ad aumentare i prezzi dei piatti che vengono serviti a tavola. Nel suo locale, infatti, il prezzo della margherita d’asporto è salito da 4,5 a 5,5 euro, mentre in sala viene servita a 8 euro.

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