“Napoli è infestata da gente di malavita e anche certe serie tv non aiutano, anzi. Sono contro fiction come “Mare Fuori”, che rappresentano la strumentalizzazione della delinquenza giovanile napoletana a fini di audience”. A influenzare negativamente i giovani, secondo Franco Cutolo, regista e scenografo teatrale, ma soprattutto padre di Giovanbattista, il 24enne ucciso a piazza Municipio per un parcheggio, sono anche le serie tv. 

Napoli, il padre del musicista ucciso: “Colpa di fiction come ‘Mare Fuori'”

In una lunga intervista rilasciata al Mattino, Franco Cutolo parla di suo figlio, un ragazzo di 24 anni con tanti sogni ancora da realizzare, della tragedia che ha sconvolto la sua famiglia e di come le fiction, dal suo punto di vista, diano l’esempio sbagliato.

Ma chi era “Giogiò”? “Era un ragazzo solare, sempre sorridente, motivato, appassionato di filosofia, in particolare di Galimberti di cui aveva letto tutti i libri. Faceva anche il tutor ai bambini dei Quartieri Spagnoli. Ma soprattutto amava la musica sin dalla più tenera età”, spiega al Mattino.

Giovanbattista voleva partecipare al bando per la Sinfonica di Milano al termine degli studi universitari. Dopo l’estate avrebbe dovuto fare un provino a Sanremo. Sogni e progetti distrutti in una sera.

Ripercorrendo quella drammatica notte, in cui Giovanbattista ha perso la vita, Franco Cutolo pensa al ragazzo di 16 anni – ora in stato di fermo perché accusato di omicidio aggravato – che ha esploso contro suo figlio ben 3 colpi di pistola dietro la schiena: “Che adulto diventerà? – si chiede – La colpa è dei genitori, è su di loro che bisogna intervenire, altrimenti quei ragazzini saranno “repliche” dei loro padri e madri”.

“Quel ragazzo non ha coscienza di sé”

“Sono convinto che quel ragazzino non abbia nemmeno preso coscienza di ciò che ha fatto – aggiunge l’uomo -. È uscito di casa con una pistola e quando l’ha impugnata l’ha sperimentata usandola quasi come un gioco. I veri responsabili sono i genitori”.

Subito dopo l’omicidio, il 16enne è stato intercettato dalla Squadra Mobile nella zona dei Quartieri Spagnoli. Ha precedenti per tentato omicidio e truffa. Durante l’interrogatorio con gli agenti, ha ammesso di aver ucciso il 24enne.

Secondo Cutolo, anche le fiction come “Mare Fuori” sono in parte responsabili di alcune forme di devianza giovanile: “Si mira a fare numeri per lo share che danno vita a questa sub-cultura camorristica, nel senso che quando questi ragazzini si vedono sullo schermo si esaltano e impugnano una pistola uccidendo un innocente”, spiega il padre di Giovanbattista. Franco Cutolo, ora, si aspetta che la giustizia faccia il suo corso. Ma resta il dolore e la rabbia di un padre a cui è stato ammazzato un figlio.

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