L’emergenza barelle persiste nel pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Il reparto è sovraffollato e tra un lettino e un altro non c’è alcun distanziamento. Un situazione di forte disagio che ha indotto 25 medici a presentare una lettera protocollata nella quale minacciano di dimettersi in massa se le cose non cambieranno.

Napoli, caos al pronto soccorso del Cardarelli: dimissioni in massa dei medici

“In queste condizioni non possiamo più garantire il diritto alla salute e alla vita dei cittadini – afferma Giuseppe Visone, medico del pronto soccorso e delegato di Cgil Fp -.  Gli utenti sono costretti ad attendere ore e non possiamo seguirli. Paghiamo carenza di personale e scelte aziendali discutibili, ma nessuno ci ascolta. Per questo motivo tutti i medici dell’emergenza, circa 25, hanno presentato un preavviso di dimissioni”, aggiunge Visone.

Un tema, quello dell’affollamento al Cardarelli, che esiste da anni: “Abbiamo avanzato proposte che sono state ignorate dall’azienda e dalla Regione. – spiega Alfredo Garzi, segretario generale Cgil Fp Napoli e Campania – La Sanità campania era un disastro prima della pandemia e lo è ancora oggi. Non ci sono state assunzioni per fronteggiare le migliaia di medici e infermieri in meno rispetto alle esigenze. La medicina territoriale è inesistente e tutto ricade sugli ospedali”.

Al pronto soccorso del nosocomio partenopeo in questi ultimi giorni si sono registrati fino a 170 accessi. Un numero incredibile di pazienti, molto spesso costretti ad aspettare anche ore per essere visitati. In queste condizioni garantire un’adeguata assistenza sanitaria diventa un’impresa impossibile nonostante gli sforzi dei medici e degli infermieri del presidio ospedaliero napoletano.

“Ripristineremo le attività sanitarie”

Intanto, la Direzione Strategica dell’Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli di Napoli rende noto “di aver attivato ogni possibile provvedimento atto a decongestionare il DEA (dipartimento emergenza e accettazione) e ripristinare in tempi brevi la normale attività”.

“Ci siamo attivati sia nei riguardi della nostra organizzazione interna, con l’obiettivo di rendere possibile il maggior numero di trasferimenti dal Pronto Soccorso ai vari reparti – spiega il direttore generale Giuseppe Longo – sia di concerto con la rete dell’emergenza territoriale 118 per favorire il trasferimento di pazienti verso altre strutture del territorio”.

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