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Diciotto anni di reclusione. E’ la condanna richiesta dal pm Barbara Aprea della Procura di Napoli per Mariano Cannio, il domestico ritenuto responsabile dell’omicidio del piccolo Samuele Gargiulo, il bambino di 4 anni caduto nel vuoto dal balcone di casa. Ad anticipare la notizia è Il Mattino.

Napoli, Samuele lanciato dal balcone: richiesti 18 anni di carcere per Cannio

Accusa e difesa giocano tutto sulla capacità di intendere e di volere dell’assassino. Per la Procura Cannio era ben consapevole di cosa stesse facendo quando ha lanciato il bimbo dal balcone del terzo piano di casa. Per questo il magistrato Aprea ha chiesto 18 anni di carcere per omicidio volontario. Gli avvocati Fabrizio Chianese e Mariassunta Zotti, invece, mettono alla luce il quadro clinico del loro assistito per ottenere il minimo della pena: Cannio è uno soggetto di schizofrenico, sotto terapia al momento dell’omicidio. 

Il processo si sta definendo dinanzi al giudice per le indagini preliminari, Nicoletta Campanaro del Tribunale di Napoli, con le modalità del rito abbreviato, formula che prevede lo sconto di un terzo della pena. I fatti contestati risalgono al 17 settembre 2021. Il domestico stava lavorando presso l’abitazione di una nota famiglia di commercianti di via Foria. In casa con lui il piccolo Samuele e la mamma. In un momento di follia, l’uomo aveva afferrato il bimbo lanciandolo dal balcone, per poi andare a mangiare una pizza alla Sanità. All’arrivo della Polizia, gli agenti trovarono soltanto la madre della vittima, in evidente stato di choc.

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