Napoli. A distanza di poche ore si continua a indagare sulla morte di Salvatore D’Orsi, 28enne, ucciso ieri notte a colpi di pistola in via Oplonti  a Ponticelli, da tempo teatro di violenza e omicidi dopo il vuoto di potere lasciato dal clan De Micco.

Tante le domande degli inquirenti. Salvatore ha solo dei vecchi precedenti per droga e ricettazione. Potrebbe essere una figura lontana dai contesti della criminalità e dalle grandi gerarchie dei clan. Allora, perché lo avrebbero dovuto uccidere ieri notte vicino la sua abitazione? Al momento gli esperti della squadra mobile stanno setacciando a fondo la vita del 28enne, esaminando le frequentazioni, i messaggi “allusivi” che pubblicava sul suo profilo Facebook ed ispezionando ogni luogo che possa ricondurre al delitto.

Ed è proprio il contesto nel quale Salvatore viveva che insospettisce gli inquirenti, dove attualmente c’è vuoto di potere. Il grosso cartello criminale rappresentato dai De Micco a Ponticelli, che controllava il traffico illecito delle sostanze stupefacenti, è ormai scomparso a seguito degli arresti. Volti nuovi, però, si stagliano in un clima bellicoso. Ponticelli è così sul piede di guerra. Piccole “parenze”, che crescono e si formano tra le palazzine popolari del rione Conocal, si fronteggiano per accaparrarsi la migliore piazza di spaccio. Ma è ancora uno scenario in continua evoluzione, che gli inquirenti valutano attentamente. E che potrebbe avere a che fare con la morte di Salvatore.

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