Aveva due anni e mezzo ed è morta dopo 24 ore che le è stato somministrato un vaccino esavalente. La Procura della Repubblica di Potenza ha disposto l’autopsia per fare luce sul caso che si è verificato tra martedì e mercoledì scorsi nell’ospedale di Melfi e che è costato la vita a una piccola già affetta da una malattia rara, la sindrome di Dravet.

A risportare la notizia è la Gazzetta del Mezzogiorno, che spiega che la bimba aveva una malformazione cardiaca e problemi congeniti al sistema nervoso.

Martedì la piccina assieme ai genitori si sono recati in ospedale a Melfi, dove le è stato somministrato il vaccino fornito dall’Asl. Quindici ore dopo la somministrazione è iniziata a salire la febbre e sono partite convulsioni. La bimba è stata trasferita in terapia intensiva. Ma mercoledì mattina la piccola è morta per arresto cardiaco.

La bambina, spiega il quotidiano, per le patologie da cui era affetta, veniva seguita in più centri. A coordinare gli interventi, in base a una convenzione con la Regione Basilicata, erano anche i sanitari dell’ospedale «Bambin Gesù» di Roma. Proprio a loro, da quanto è trapelato dall’inchiesta, si erano rivolti i genitori che chiedevano come comportarsi per il vaccino, se fosse sicuro o meno procedere.

La necessità della immunizzazione, spiega ancora La Gazzetta del Mezzogiorno, sarebbe stata confermata dai medici proprio in virtù della debolezza della bambina e, per l’operazione, avrebbero indirizzato i genitori agli Ospedali Riuniti di Foggia.

La famiglia avrebbe quindi preso appuntamento per il ricovero ma l’appuntamento sarebbe stato disdetto dalla struttura pugliese che, a quanto poi riferito, non avrebbe ravvisato la necessità di eseguire il vaccino in regime di ricovero.

 

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