La Procura di Napoli Nord ha avviato un’indagine sull’emergenza miasmi che sta interessando i comuni di Giugliano, Villaricca, Qualiano, Mugnano e Parete.

Miasmi nell’area Nord di Napoli, la Procura ha avviato un’indagine

A darne notizia è Il Mattino. L’inchiesta si avvale principalmente dei rilevamenti e dei monitoraggi di Arpac, alla quale si appoggiano anche i Carabinieri del Noe. Le analisi condotte dall’Agenzia Regionale per la protezione ambientale non hanno però prodotto risultati: ad oggi, infatti, non si conosce ancora la causa delle esalazioni maleodoranti che soprattutto di sera invadono i centri cittadini.

Nell’ultimo periodo però i tecnici dell’Arpac e gli uomini dell’Arma hanno intensificati i controlli all’interno dello Stir e del Biodigestore. Fino ad oggi nulla di anomalo è emerso nei centri di raccolta e trattamento dei rifiuti, salvo qualche irregolarità che ha comportato solo delle prescrizioni da parte di Arpac agli impianti interessanti.

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L’ipotesi

Diverse le ipotesi in campo sull’origine della puzza. “Probabilmente i miasmi arrivano da insediamenti produttivi che trattano materiale organico”, ha detto il direttore dell’Arpac, Stefano Sorvino, al Mattino. Un’altra ipotesi, invece, è quella secondo cui l’olezzo nauseabondo arrivi anche da terreni o capannoni che in questi mesi hanno accumulato o smaltito illecitamente scarti di lavorazione. Intanto l’Arpac, si legge sul Mattino, ha messo a punto una nuova strategia impiegano una nuova strumentazione per trovare i responsabili. Si cercherà, dunque, di stringere il cerchio intorno a quelle aziende della zona che non smaltiscono correttamente i rifiuti.

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