Dopo la vittoria alle elezioni del 25 settembre, il centrodestra riflette sulla squadra di governo. Giorgia Meloni sarebbe già al lavoro sul programma e sulla formazione del governo nascente.

Meloni al lavoro su squadra di governo: chi saranno i futuri ministri

Secondo ambienti parlamentari, la leader di Fratelli d’Italia avrebbe già avuto una telefonata con Draghi: i due, secondo quanto si apprende, avrebbero parlato delle prossime scadenze che riguardano le materie economiche, a cominciare dalla Nadef ossia il documento che annualmente viene presentato dal Presidente del Consiglio e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che contiene la programmazione finanziaria del Governo per i successivi 12 mesi.

Tornando al totoministri, rumors riferiscono che la leader di Fratelli d’Italia vorrebbe piazzare almeno 14 esponenti del suo partito e starebbe già pensando a come “riempire” le caselle principali dei ministeri, a cominciare da quelli chiave, come Economia, Affari esteri, Viminale e Difesa. 

I nomi dei papabili ministri

Per il Mef si fanno i nomi di Fabio Pannetta, attuale membro della board della Banca Centrale Europea, o di Domenico Siniscalco, ex ministro dell’Economia e delle Finanze nel governo Berlusconi. Anche se quest’ultimo potrebbe essere collocato al Tesoro, dove c’è già in pole position Maurizio Leo, responsabile economico di Fdi.

Due i nomi più gettonati per la Farnesina: Antonio Tajani di Forza Italia ed Elisabetta Belloni, capo del Dis. Per la Difesa, invece, si fanno i nomi di Adolfo Urso, presidente del Copasir, ed Edmondo Cirielli, ex presidente della provincia di Salerno. Per gli Interni c’è l’autocandidatura di Matteo Salvini. Anche se, dopo la sconfitta alle Politiche, c’è chi consiglia al leader del Carroccio di fare un passo indietro. Al Viminale, quindi, potrebbe andare Matteo Piantedosi, attuale prefetto di Roma ed ex Capo di Gabinetto del Capitano. Ma in corsa ci sarebbero anche Giuseppe Pecoraro, come riferisce La Stampa, e Carlo Nordio, ex magistrato.

Come sottosegretari alla presidenza del Consiglio circolano i nomi di Guido Crosetto, cofondatore di FdI, Francesco Lollobrigida, dirigente di FdI e cognato della Meloni (è il marito di sua sorella Arianna, ndr), e Giovanbattista Fazzolari. Gli ultimi due potrebbero prendere la delega ai servizi segreti.

L’ex presidente di Confindustria Antonio D’Amato, invece, potrebbe diventare ministro dello Sviluppo Economico. Alle Infrastrutture e ai Trasporti potrebbe andare Fabio Rampelli, già vicepresidente alla Camera. Anche se, secondo voci, Rampelli potrebbe approdare anche ai Beni culturali o all’Ambiente. Si parla anche di Raffaele Fitto agli Affari Ue e dell’ex governatore siciliano Nello Musumeci al Sud.

Per Ignazio La Russa, braccio destro della leader di via della Scrofa, invece, potrebbe esserci il ritorno alla Difesa, dove già è stato nel 2008 con Berlusconi. Tra i nomi in corsa c’è anche quello della fedelissima del Cavaliere, Licia Ronzulli, alla Sanità e del presidente dei senatori forzisti Anna Maria Bernini, già ministro per le Politiche dell’Unione Europa. Si parla invece di Alessandro Cattaneo, attuale responsabile dei Dipartimenti del partito forzista, allo Sviluppo economico come viceministro. Tra i papabili alla Difesa o al Sud anche Giorgio Mulè.

Per Berlusconi sembra lontana la possibilità di diventare la seconda carica dello Stato. Alla guida di palazzo Madama, invece, potrebbe insediarsi il leghista Roberto Calderoli, già vicepresidente. A Montecitorio, invece, a raccogliere il testimone da Roberto Fico potrebbe essere il numero due di FI, Antonio Tajani se non dovesse ottenere un ministero.

Al ministero della Disabilità, invece, potrebbe piazzarsi la ministra uscente Erika Stefani (Lega). Anche Giorgetti potrebbe avere un ministero. Per il Miur, invece, si fa il nome della forzista Anna Maria Bernini.

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