Dovevano scappare insieme ad Acerra, ma la loro fuga è finita in tragedia. A raccontare i concitati attimi precedenti alla morte di Maria Paola, è il suo fidanzato, Ciro Migliore, transgender, nel corso di una conferenza stampa tenuta presso la Clinica dei Fiori, dov’è ricoverato.
Maria Paola, parla Ciro: “Padre e fratello la picchiavano”
“Io e Paola dovevamo scappare insieme, per venire qui ad Acerra a vivere. Quando l’hanno scoperto, il fratello e il padre l’hanno picchiata. Era il 13 luglio”, spiega Ciro, che racconta nei dettagli l’ostilità di tutta la famiglia di Maria Paola rispetto alla loro relazione. “Per il futuro sognavamo di vivere insieme, di essere felici – ha proseguito Ciro – ora provo solo dolore. Questa volta me l’hanno tolta per sempre”.
“Non è vero che è stato un incidente”, ha spiegato ancora Ciro. Il 22enne respinge la versione fornita dal fratello di Maria Paola, Michele Gaglione. “Mi è corso dietro, mi voleva per forza ammazzare. L’abbiamo incontrato per caso, me lo sono trovato dietro”. Ciro ha raccontato che qualche giorno prima dell’accaduto “Michele è venuto sotto casa mia e mi voleva tagliare la testa, c’era anche mia madre, può confermarlo. Mi ha detto che mi avrebbe ammazzato. Mi diceva che non dovevo stare con la sorella altrimenti mi ammazzava”.
“La mia famiglia mi vuole bene per quello che sono, non ce la faccio più. Doveva succedere a tutte e due. Io la voglio vedere per l’ultima volta a Maria Paola”. Cosi’ Ciro nel corso di una conferenza stampa con la sua famiglia ricorda la compagna Maria Paola. “Dovevo morire assieme a lei ma lasciatemela vedere per l’ultima volta”, dice ancora Ciro Maglione. “Il problema non era che io non avevo un lavoro. Per loro eravamo due femmine”, conclude.