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Sono indagati per omicidio preterintenzionale i due agenti della Polizia Penitenziaria coinvolti nella vicenda Vittorio Fruttaldo, il 35enne di Marano (ma nato ad Aversa) morto per infarto al carcere di Fuorni, in provincia di Salerno. Il quadro che emerge dall’esame autoptico disposto dalla Procura della Repubblica è inquietante: Vincenzo avrebbe subito percosse per giorni, prima della colluttazione con gli agenti che avrebbe portato al decesso.

Detenuto di Marano “percosso per giorni”: indagati per omicidio due agenti della Penitenziaria

La vicenda risale a martedì 10 maggio, quando Vittorio Fruttaldo, detenuto affetto da problemi psichiatrici, ingaggia uno scontro fisico con due poliziotti che erano entrati nella sua cella per prelevare gli oggetti personali del suo ex compagno che era stato trasferito. Dopo la colluttazione Vittorio si sente male, interviene l’infermeria della casa circondariale con tanto di defibrillatore. Niente da fare: il 35enne spira stroncato da un malore durante il trasporto in ambulanza all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona.

Pochi giorni fa, dopo il tam tam mediatico, la Procura di Salerno decide di aprire un fascicolo di inchiesta e dispone l’esame autoptico sul corpo di Vittorio, anche per consentire ai due agenti indagati di omicidio preterintenzionale di assicurarsi la nomina di tecnici di parte per gli accertamenti medici irripetibili. Dall’autopsia, però, effettuata in due step (lunedì e martedì), emerge un quadro inquietante: come spiega “Il Riformista”, sul corpo del 35enne sarebbero presenti segni di violenza riconducibili a percosse subite da giorni, anche prima della giornata del 10. Avrebbe finito di scontare la sua pena per lesioni e rapina a ottobre 2022.

Perché era piantonato? Non era autosufficiente? Perché non gli è stata concessa una misura alternativa al carcere? A cosa sono dovuti i lividi sul suo corpo? C’è una correlazione tra il malore che gli ha tolto la vita e i segni di violenza subiti nei giorni prima della morte? A questi interrogativi proverà a rispondere la Procura di Salerno. Di certo la ricostruzione fornita dal sindacato di Polizia Penitenziaria sembra cozzare con i dettagli emersi dall’esame autoptico. Vero, però, è che anche i due agenti hanno riportato ferite nel corso della collocazione con il detenuto: uno è stato dimesso con dieci giorni di prognosi, l’altro con ventuno. La direzione del carcere ha messo a disposizione le immagini della videosorveglianza interna del penitenziario per ricostruire i movimenti dei poliziotti prima della tragedia.

I funerali

La salma di Vittorio Fruttaldo intanto è stata riconsegnata ai familiari. Oggi, 18 maggio, si terranno alle 16 le esequie presso la Chiesa Vallesana di Marano. Il giovane lascia la mamma e un fratello. Un momento di dolore collettivo prima che la macchina della giustizia faccia il suo corso e provi a capire cos’è successo davvero a Vincenzo tra le celle del carcere Fuorni di Salerno: una prigione trasformatasi, purtroppo, nella sua tomba.

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