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C’è chi specula sull’emergenza idrica di Marano e vende acqua a 20 euro a litro a chi ne ha bisogno. E’ quanto racconta Il Mattino in un approfondito articolo sul disagio che stanno vivendo centinaia di residenti della zona di San Rocco e di parte del centro storico.

Marano, speculazioni sull’emergenza idrica: “Vendono l’acqua a 20 euro a litro”

Da domenica sera il furto di alcuni cavi elettrici all’impianto idrico comunale ha messo a secco i rubinetti di mezza città. Mentre i tecnici sono a lavoro per ripristinare il servizio entro i prossimi giorni, c’è chi prova a trasformare l’emergenza in business. “Da tre giorni compriamo l’acqua dai privati, che arrivano con le autocisterne nel parco in cui risiedo – racconta a Il Mattino un residente -. Per 3.000 litri si spende fino a 150 euro”.

Persino le taniche, usate per raccogliere l’acqua presso le fontane pubbliche, sono diventate introvabili. I residenti sono costretti a sposarsi a Licola o Calvizzano per approvvigionarsi. Fare una doccia o cucinare è diventato un disagio quotidiano con cui far fronte nei mille modi possibili. Chi ha la disponibilità economica, evita di uscire dal proprio comune di residenza e si rivolge a privati che la portano in autocisterne a costi esorbitanti, anche 20 euro a litro.

Critiche alla commissione straordinaria

Intanto è finita sotto i riflettori la commissione straordinaria che governa il comune maranese sciolto per camorra. La scelta di ricorrere alla procedura ordinaria per l’affidamento dei lavori di ripristino anziché a quella di emergenza ha allungato di molto i tempi burocratici. Per tappare la falla nel servizio idrico, i commissari hanno fatto ricorso a tre autobotti dislocate tra centro e periferia ma i residenti le considerano insufficienti. Chiuse intanto due scuole: si tratta dell’Oasi del fanciullo e il plesso Cesina.

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