Borsa italiana -10%: Borsa Coronavirus segnano indice Ftse Mib a -10%

Borsa Italiana – 10%. Lunedì nero per la borsa di Milano. il Ftse Mib, principale listino della Borsa, ha perso circa il 10%. Peggior calo dal 2016, cioè il giorno dopo al referendum sulla Brexit. 

Diversi titoli del Ftse Mib hanno faticato ad aprire le contrattazioni a causa degli eccessivi ribassi: i titoli peggiori sono stati i petroliferi Saipem (-18,6 per cento), Eni (-16,9 per cento) e Tenaris (-16,5 per cento).

Le disposizioni di urgenza contenute nel nuovo decreto ministeriale, firmato nella notte tra il 7 e l’8 marzo, oltre ad aver esteso la zona rossa a tutta la Lombardia e ad altre 11 province, ha dato un’ulteriore mazzata alla Borsa Italiana che non riesce dunque a risollevarsi dopo i continui cali dettati dai timori per il coronavirus.

“Non è meglio chiudere le contrattazioni in Borsa Italiana?”.

Invito lanciato da Tamburi Investment Partners, l’investment & merchant bank che fa capo all’omonimo banchiere Giovanni Tamburi, e sostenuto da altri personaggi della finanza oltre che da parte della politica.

In molti hanno chiesto lo stop delle contrattazioni a Piazza Affari, ma l’a.d. di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi è stato categorico nelle sue dichiarazioni rilasciate all’Ansa: “C’è un panico ingiustificato. Borsa Italiana ha un business continuity plan. Non c’è motivo di aspettarsi che gli scambi non continuino come al solito e il mercato italiano è già sceso in proporzione all’impatto del virus”.

Borsa Italiana: Ftse Mib in un mese giù del 15%

Come riporta Forbes.it, gli effetti negativi del coronavirus sulla Borsa Italiana sono evidenti anche quando si analizza l’andamento del Ftse Mib nell’ultimo mese, ossia dalla chiusura di lunedì 10 febbraio ad oggi.

In questo arco di tempo, infatti, il principale listino di Piazza Affari ha ceduto il 15%, passando quindi da quota 24mila punti a 19mila punti. Ciò ha portato il Ftse Mib a perdere tutti i guadagni messi a segno nel 2019. In questo momento, infatti, le quotazioni sono tornate ai livelli di dicembre 2018.

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