La Zanichelli nei suoi testi descrive cenerentola come francese a gridare allo scandalo il movimento neoborbonico che afferma: «Basile fu autore di un meraviglioso libro con 50 favole scritte in una meravigliosa lingua napoletana (“Il cunto de li cunti”), il libro fu pubblicato dalla sorella Adriana nel 1634 e conteneva la famosa “Gatta Cennerentola”, la prima versione della cultura occidentale nella quale si parla di quella famosa ragazza che perde la sua scarpetta in quel Palazzo Reale che (visto che Basile frequentava la Corte vicereale spagnola) era in sostanza l’antico palazzo vicereale spagnolo e attuale palazzo reale napoletano. Alla favola di Basile si “ispirarono”, in seguito, Perrault, i Grimm, Rossini e la stessa Disney. La rettifica è quanto mai necessaria soprattutto in considerazione del fatto che la Zanichelli è una casa editrice anche scolastica e non è corretto fornire ai nostri ragazzi (napoletani e non) informazioni sbagliate cancellando uno dei primati più belli della storia dell’ex capitale del Sud» spiega il movimento Neoborbonico.

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