In occasione della giornata mondiale senza tabacco la sigaretta elettronica protagonista della puntata di Porta a Porta del 29 maggio 2018.
Eugenio Sidoli, amministratore delegato di Philip Morris Italia, è stato ospite di Bruno Vespa per parlare di sigaretta elettronica espressamente con il titolo “Fidarsi o no della sigaretta elettronica?”. Sidoli ha dichiarato che la Philip Morris Italia si stiano portando sempre più a lottare contro il fumo di sigaretta: “La mia azienda ha sposato come visione del futuro il non fumo, è una scommessa che stiamo facendo e in cui crediamo, perché diamo qualcosa che aiuta la gente a smettere di usare la sigaretta tradizionale”.
“Una specie di sigaretta elettronica, anche se l’abbiamo – dichiara Sidoli – ma il prodotto che vendiamo in questo momento è un riscaldatore di tabacco solido che non è un vaporizzatore di nicotina”. Sidoli continua affermando che la Philip Morris Italia smetterà di produrre sigarette a partire dal 2030 come già in passato era stato affermato dalla stessa Philip Morris Italia abbracciando questa nuova filosofia del non fumo; lui stesso pone le differenze tra il riscaldatore di tabacco e la sigaretta elettronica affermando che sono due cose distinte e separate. Il primo è uno stick di tabacco “solido” che viene riscaldato tramite il riscaldatore mentre il secondo tramite un liquido ed un dispositivo vaporizza nicotina generando un aerosol, pertanto esiste proprio una differenza tecnica tra i due prodotti.
Nel corso della puntata si è più volte parlato di sigaretta a rischio ridotto. Si è evidenziato che con iQOS non bruciando ma riscaldando si evita l’esposizione agli agenti cancerogeni che avviene durante la combustione del tabacco. Ad intervenire sulla questione anche il professor Tirelli che ha spiegato come la nicotina non sia cancerogena “crea solo dipendenza” ed è importante dare la possibilità di assumerla a chi fuma ma con strumenti più sicuri che senza la combustione non liberano tali sostanze cancerogene. Insomma la forza di iQOS è la riduzione dei danni sulla salute, caratteristica che l’ha reso un prodotto vincente.
