Un’intera famiglia composta da undici persone è stata ritrovata morta impiccata in una casa della periferia di Nuova Delhi, capitale dell’India. Un ritrovamento macabro che ha fatto rapidamente non solo il giro del paese, ma anche del web e del mondo intero.

Secondo gli inquirenti locali potrebbe trattarsi di un grande suicidio di massa, ispirato da un componente del gruppo. Infatti nella casa sono stati ritrovati dei testi dove si parlava di come ottenere la salvezza collettiva attraverso la morte. Testi di proprietà di Lalit Bhatia, 45 anni, e in un diario sono state ritrovate anche istruzioni su come realizzare un’impiccagione in modo corretto. Nessun segno fa pensare che qualcuno si sia introdotto forzatamente in casa, né con l’inganno.

Secondo chi lo conosceva, il 45enne aveva l’abitudine di istruire e guidare i propri familiari nelle regole di disciplina e comportamento, e nelle pratiche religiose. Aveva convinto praticamente tutti delle sue doti di leader: Narayani (77 anni) e dal fratello maggiore Bhavnesh (50). Così facevano la moglie e la cognata Teena (42) e Savita (48), e i tre figli di Bhavnesh, Nitu (25), Monu (23) e Dhruv (15), il figlio di Lalit, Shivam (15) e la figlia primogenita di Narayani, Pratibha (57) e la figlia vedova di quest’ultima, Priyanka (33).

La famiglia però, a quanto pare, era consapevole di andare incontro alla morte. Infatti alcuni video dimostrerebbero dei movimenti sospetti poco prima delle morti. In particolare nelle immagini si vede una donna della famiglia rientrare in casa con uno dei cinque sgabelli usati poi per le impiccagioni, e successivamente si vedono anche due ragazzi adolescenti che invece rientrano con i cavi utilizzati per lo stesso scopo.

 

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