Guendalina Tavassi e il suo ex marito Umberto D’Aponte continuano a scambiarsi reciproche accuse: tra i due, da mesi i rapporti non sono civili e adesso, in fase di separazione, ci sarebbe stata una nuova aggressione, dopo quella avvenuta lo scorso settembre. La Tavassi, attraverso il profilo del suo avvocato, preoccupata di non poter comunicare con i propri followers, ha mostrato il cellulare frantumato, affermando di essere stata nuovamente aggredita sempre dalla stessa persona.

Guendalina Tavassi: le accuse di aggressione verso l’ex marito Umberto

I rapporti tra Guendalina Tavassi e il suo ex marito Umberto D’Aponte sono ormai ai ferri corti: tramite social, infatti, i due continuano a scambiarsi reciproche accuse. Nel bel mezzo della separazione, ci sarebbe stata una nuova aggressione, dopo quella dello scorso settembre: i fatti sono stati raccontati dalla stesa Tavassi sul profilo Instagram del suo avvocato Leonardo D’Erasmo. Preoccupata per non poter più comunicare con i suoi followers, ha mostrato il cellulare frantumato, sostenendo di aver nuovamente subito un’aggressione dalla stessa persona: “Sono stata aggredita ancora dalla stessa persona. Adesso non so come avvertire qualcuno. Ma a breve tornerò da voi”.

Stando ai racconti della Tavassi, l’aggressione sarebbe avvenuta proprio nello studio del suo avvocato: non è stato menzionato alcun nome ma la showgirl ha fatto indirettamente riferimento all’ex marito Umberto D’Aponte come responsabile dell’accaduto. Gli ex coniugi infatti si sarebbero incontrati per discutere della causa di divorzio.

La versione di Umberto D’Aponte

A smentire questa versione, è stato il diretto interessato: Umberto D’Aponte ha raccontato su Instagram che il suo gesto d’ira sarebbe stato provocato dall’ex moglie. Queste le sue parole per giustificarsi: “Io aggressione? Non ho aggredito nessuno, non ho messo le mani addosso a nessuno. Cosa è successo nello studio dell’avvocato? Sono stato chiamato per definire situazioni private che solo io e lei conoscevamo. Parlavamo di cose. Sono rimasto scioccato e l’avvocato non reagiva. Vedevo delle stranezze. Quando ho pensato che qualcosa non andava, aveva il suo telefono sulla scrivania e ho visto che stava facendo un’infamata mondiale: stava registrando praticamente tutto, così ho preso e le ho spaccato il telefono, è stata una reazione istintiva. È stato più forte di me”.

“Mani addosso, picchiata, vi posso giurare sulla mia vita, nemmeno sfiorata con un dito. Ho semplicemente spaccato il telefono e lo ha spaccato anche lei per prenderselo dalle mie mani. Mi hanno tratto in inganno. Ho denunciato e querelato tutta questa situazione per diffamazione. Ora provvederà il giudice, io non parlo più”. In seguito a queste dichiarazioni, la Tavassi, riappropriatasi del profilo ufficiale, scrive: “Ragazzi ho recuperato il mio account, purtroppo viviamo in un mondo perverso in cui le vittime diventano carnefici. Sono stata in silenzio per troppo tempo, ed è stato questo il mio unico errore, solo per salvaguardare i miei figli. Non volevo mettere nulla in piazza, e nonostante tutti mi chiedessero, anche dal penultimo episodio, non ho mai potuto raccontare la verità. Vi assicuro che la paura è più forte della verità! Ma adesso basta! A breve vi racconterò tutto perché non posso più sopportare di essere infamata, maltrattata, menata. Se devo essere distrutta da un mostro voglio che almeno tutti sappiate chi è veramente Umberto Aponte”.

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