Avrebbero acquistato voti per cinquanta euro per favorire due candidati alle amministrative del 2019 di Grumo Nevano. È ciò che emerge dalle indagini che hanno permesso di ieri di assestare un duro colpo a due clan della zona, ritenuti contigui ai Verde, con l’arresto di 9 soggetti per armi e droga.

Grumo Nevano, 50 euro per eleggere due consiglieri: Il Comune rischia lo scioglimento

Nella inchiesta figurano, infatti, Vincenzo Silvestre e Assunta Liguori, quest’ultima rieletta ancora alle scorse elezioni di ottobre. Nei loro confronti il pm della Dda di Napoli aveva chiesto misure cautelari, respinte dal gip che ha ritenuto questa vicenda una corruzione elettorale semplice, senza l’aggravante mafiosa.

L’attività investigativa ha evidenziato come il gruppo che faceva capo ad Armando Angelino, si fosse interessato alla tornata elettorale di quattro anni fa, al punto da comprare il voto di numerosi elettori. Circostanza che ha fatto tremare l’attuale amministrazione comunale, soprattutto per il presunto coinvolgimento della consigliera di minoranza. E non solo: c’è il rischio serio e concreto che possa insediarsi una commissione d’accesso nell’ennesimo comune a Nord di Napoli.

Nel 2019 sindaco Gaetano Di Bernardo segnalò “strani” movimenti all’esterno dei seggi elettorali. “C’era la percezione che il tutto non si svolgesse con limpidezza e regolarità ed era evidente che giravano persone estranee all’ambiente della nostra città”, ha dichiarato il primo cittadino al Mattino.

La nota dei senatori

Dopo la notizia dell’inchiesta di ieri, 28 senatori hanno lanciato un appello, nel quale parlano di “una vera e propria emergenza democratica – si legge – con migliaia di cittadini privati di diritti costituzionali: pensiamo al comune di Castellammare di Stabia sciolto per infiltrazioni della camorra, a giorni potrebbero essere sciolti dal Consiglio dei ministri anche Torre Annunziata e San Giuseppe Vesuviano, stessi provvedimenti già sono stati adottati per Sant’Antimo, Villaricca, Marano. Di recente abbiamo segnalato aspetti problematici anche per il Comune di Melito di Napoli e, date le notizie di oggi, la stessa cosa dovrà esser fatta per Grumo Nevano”. 

“Proprio oggi, infatti, a seguito di indagini della Direzione distrettuale antimafia sono stati arrestati esponenti di due clan che avrebbero sostenuto nella competizione elettorale del 2019 a Grumo Nevano dei candidati di cui uno eletto e presente in maggioranza. Gran parte della politica è assente, anche di fronte alle sollecitazioni del Prefetto di Napoli, Claudio Palomba, che recentemente in Commissione antimafia aveva sollevato il problema dell’inquinamento politico e della selezione delle classi dirigenti. Noi sosteniamo che i partiti, le liste civiche, i movimenti devono impegnarsi con atti concreti e riscontrabili a non candidare alle elezioni comunali coloro i cui nomi sono associabili a gruppi della criminalità organizzata presenti sul territorio. C’è bisogno di trasparenza, di etica nella politica, di legalità nella gestione della cosa pubblica”.

L’appello è firmato da Sandro Ruotolo, Maria Domenica Castellone, Valeria Valente, Paolo Siani, Gilda Sportiello, Salvatore Micillo, Paola Nugnes, Vincenzo Presutto, Gianluca Cantalamessa, Carmen di Lauro, Iolanda Di Stasio, Paolo Russo, Andrea Caso, Raffaele Mautone, Nicola Morra, Alessandro Amitrano, Doriana Sarli, Silvana Nappi, Raffaele Topo, Teresa Manzo, Francesco Urraro, Luigi Gallo, Luigi Iovino, Sergio Puglia, Sergio Vaccaro, Conny Giordano, Silvana Giannuzzi, Gianfranco Di Sarno.

 

 

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