Giugliano precipita in una crisi sempre più profonda e la sconfitta per 1-0 contro il Team Altamura scatena la durissima reazione di Ezio Capuano. In conferenza stampa, il tecnico non usa mezzi termini per descrivere la prestazione della sua squadra, arrivata alla quarta sconfitta consecutiva in campionato — cinque considerando il ko in Coppa Italia contro la Ternana.
Capuano parla apertamente di “partita vergognosa”, assumendosi tutte le responsabilità ma evidenziando allo stesso tempo i limiti dei suoi giocatori: secondo l’allenatore, la squadra non ha mostrato né aggressività né spirito di reazione, nonostante la gara fosse stata preparata in tutt’altro modo. Il tecnico si dice «molto deluso e preoccupato», spiegando che nulla di quanto visto in campo è stato all’altezza delle aspettative.
Dopo aver fatto i complimenti al Team Altamura, Capuano individua nel secondo cartellino giallo rimediato da Zammarini l’emblema della totale mancanza di lucidità da parte dei suoi. L’analisi diventa ancora più severa quando definisce la prestazione «indecente», condividendo addirittura la protesta dei tifosi, che hanno fischiato e contestato duramente la squadra: «Sembravamo ballerine che pattinavano in mezzo al campo, è giusto che la gente ci abbia buttato merda addosso», ha affermato con amarezza.
Il tecnico lancia quindi un appello al gruppo, invitando ogni giocatore ad assumersi le proprie responsabilità così come sta facendo lui: «Chiedo scusa alla proprietà e al pubblico che ci ha sostenuto in una delle prestazioni più vergognose del mio recente passato». A rendere ancora più complicata la situazione in vista della difficile trasferta di Benevento ci sono le assenze pesanti: Riccardo Improta, infortunatosi a Crotone, non sarà disponibile, così come il lungodegente Romano. Out anche Zammarini, squalificato dopo l’espulsione rimediata contro il Team Altamura. Il Giugliano arriva dunque al “Vigorito” in piena crisi tecnica ed emotiva, chiamato a reagire dopo un filotto di risultati che ha fatto scattare più di un campanello d’allarme.
Di Martina Ferraro






