giuseppe dell'aquila francesco mallardo

Nella maxi inchiesta sull’Alleanza di Secondigliano sono raccontati diversi passaggi importanti sulla storia criminale degli ultimi anni del clan Mallardo, pilastro fondamentale del cartello malavitoso. Nel settembre 2012 gli inquirenti intercettano alcune conversazioni di Vincenzo Tolomelli, esponente di caratura del clan Contini, con affiliati alla cosca giuglianese, tra cui il ras Michele Olimpio alias ‘o bumbularo all’epoca sottoposto ai domiciliari con permesso di uscire la mattina.

Pochi mesi prima era finita la fuga da latitante di Francesco Napolitano, ex reggente dei Mallardo. La cattura crea preoccupazioni all’interno del clan giuglianese, costretto ad un periodo di riassetto. Olimpio con gli alleati napoletani si lamenta dicendo che l’arresto di Francuccio era stata una disgrazia per il clan. Tolomelli si reca a Giugliano per recuperare un credito di 34mila euro che i giuglianesi volevano restituire con rate mensili da 300 euro.

Il summit, secondo le intercettazioni, si tiene in vico Fondola nella zona di Sant’Anna, centro storico giuglianese, e partecipa oltre ad Olimpio un altro pezzo grosso della mala giuglianese come Patrizio Picardi. Le questioni restano però irrisolte e Gennaro Fiorillo, altro esponente dei Contini che aveva accompagnato Tolomelli, si dice certo che la scarcerazione del capo clan Francesco Mallardo avrebbe messo tutto a posto, ipotizzando però frizioni con il boss del Selcione Giuseppe Dell’Aquila detto Peppe ‘o ciuccio. “Adesso che esce Ciccio qua non si muove più una foglia”. Tolomelli spiega però che Mallardo e Dell’Aquila sono cugini in primo grado ed era impossibile uno scontro. “Peppe fa paura” dice il ras continiano che operava con Dell’Aquila per gli affari illeciti nella zona di zona San Giovanniello ai Ponti Rossi. L’intreccio tra Giugliano e quelli del Vasto-Arenaccia negli ultimi anni era quindi frequente, e gli alleati cercavano di risolvere insieme i problemi creando praticamente un fronte unico.

Mallardo e Dell’Aquila non sono mai più ritornati nella città natale grazie agli inquirenti e quello scontro tanto temuto non si è mai registrato, mentre la scarcerazione di Napolitano è stata bloccata pochi mesi fa dalle dichiarazioni del pentito Filippo Caracallo. Dall’ultimo blitz poi, un’altra spallata decisiva dell’Antimafia contro la potente Alleanza.

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