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Chiesti 30 anni di carcere per i presunti estorsi del clan Mallardo che ne luglio scorso finirono in manette per aver chiesto 7mila euro in un cantiere di via Aniello Palumbo. I tre hanno scelto il rito abbreviato davanti al Gip del tribunale di Napoli Fabrizio Finamore. Si tratta di Napolano Marino, difeso dall’avvocato Luigi Poziello; Poziello Vincenzo Fabio, difeso dagli avvocati Nello Palumbo e Raffaella Terrestre; Vitiello Francesco, difeso dagli avvocati Sergio Aruta e Giovanni Marrone.

Giugliano, racket in via Aniello Palumbo: chiesti 30 anni di carcere

A formulare la richiesta di 30 anni di carcere per i tre estorsori il pubblico ministero della DDA, Antonella Serio, nel corso della sua requisitoria. Nel dettaglio, il magistrato ha chiesto 10 anni di reclusione per ciascuno dei tre imputati. Il processo è stato rinviato al 13 luglio, quando ci sarà la discussione degli avvocati e infine la sentenza finale.

La vicenda risale al maggio 2019, quando i tre emissari del clan Mallardo, capeggiati da Vitiello detto ‘O Cavallo, si presentarono presso un parco di via Aniello Palumbo dove si stavano svolgendo lavori di ristrutturazione. Gli uomini chiesero al capocantiere di “mettersi a posto” e di versare due quote da 7mila euro e 3mila euro tra giugno e luglio. Il versamento, per fortuna, non venne mai effettuato grazie all’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Giugliano.

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